Tuesday 22 March 2011

La Sicilia: Il punto sulle ferrovie in Sicilia

Il progetto sarà quello della Regione e il tracciato
passa per Enna e Caltanissetta: costerà un miliardo

Catania-Palermo in treno sarà «opera prioritaria»
Per l'investimento c'è anche un'intesa Matteoli-Tremonti
Giovedì 17 Marzo 2011


C'è una novità interessante: la Regione e le Ferrovie si troverebbero d'accordo nel mettere a mollo il megaprogetto della Catania-Palermo e adottare quello più «ragionevole», il cosidetto progetto della Fondazione Sabir sponsorizzato dalla Regione. Come ricorderete, le Ferrovie avevano uno studio di fattibilità inoltrato al Cipe che prevedeva un tunnel di 43 chilometri sotto le Madonie, una spesa di 5 miliardi, tempi ventennali e tra l'altro il percorso avrebbe scavalcato il centro Sicilia, cioè Enna e Caltanissetta. La Regione invece proponeva un tracciato che passava per Enna e Caltanissetta, una spesa di un miliardo e lavori per 5 anni, tempo di percorrenza accettabile di un'ora e 50 minuti, senza bisogno di bucare le montagne. Ora su questo progetto portato avanti dall'assessore Pier Carmelo Russo e dal direttore generale dei Trasporti Vincenzo Falgares s'è trovato finalmente d'accordo anche il gruppo ferrovie. «Proprio l'altro giorno i tecnici dell'Italfer - dice il direttore Falgares - avrebbero definito l'alternativa al progetto Moretti, cioè hanno adottato il progetto sostenuto dalla Regione, che sarebbe il progetto della Fondazione Sabir, ma con dei miglioramenti. Le Ferrovie avrebbero messo da canto il cosiddetto progetto del Valico delle Madonie con perforazione delle montagne per un più ragionevole doppio binario fino alla stazione prossima al Dittaino per poi ricollegarsi al rifacimento della Roccapalumba-Fiumetorto che è in corso di realizzazione e poi da lì l'innesto con la Cefalù-Punta Raisi che è in lavorazione. La prossima settimana incontrerò il dirigente del settore investimenti di Rfi per dettagliare il progetto, costi, tempi e quant'altro. L'importante è che ci sia una inversione condivisa di tendenza dell'abbandono progressivo dell'ipotesi originaria delle Ferrovie nei confronti della quale non dico che ci siamo messi di traverso, ma verso la quale eravamo cautamente perplessi. Oggi ci sono delle cose sulle quali governo regionale e governo nazionale convergono. Le risorse che noi sosteniamo sono state proditoriamente sottratte alla Regione il governo vorrebbe riassegnarle sulla priorità della Palermo-Catania, alla quale potremmo sommare alcune risorse che noi abbiamo a disposizione: così si potrebbe fare un primo importante intervento da circa un miliardo e mezzo in breve periodo. Aggiungo che di recente il ministro delle Infrastrutture Matteoli ci ha fatto sapere di avere raggiunto in proposito un accordo con il ministro Tremonti».

A che punto è il trasferimento del servizio ferroviario alla Regione?

«Siamo in attesa delle firma del solito ministro Tremonti. Il governo di Roma aveva accolto la nostra proposta di sottoscrivere l'accordo del trasferimento delle competenze con le risorse per l'esercizio del trasporto ferroviario regionale versando alla Regione 111,5 milioni di euro. Circa 8 milioni di euro in meno del fabbisogno reale attuale, e quindi parliamo di un fabbisogno minimo. Però, bene o male, potremmo cominciare un piano di investimenti, ci sono in corso alcuni interventi che sono ormai in avanzato stato di realizzazione, come il raddoppio da Castelbuono a Punta Raisi, il completamento da Patti a Messina, interventi che si stanno facendo sulla Palermo-Agrigento, ci sono alcuni lavori che oggettivamente da qua al 2017-2018 potranno dare una prospettiva di alternativa seria, perché ragionevolmente Palermo sarà collegabile con Messina in meno di due ore, Punta Raisi con Cefalù in 35 minuti. E se partono i cantieri della Catania-Palermo entro il 2017 potremmo stare molto meglio di adesso, almeno questo è il programma».

Qual è la situazione dei «minuetto»? Si diceva che erano spariti, che non si sapeva che fine avessero fatto.

« Tranquilli, dei 40 Minuetto 37 sono in esercizio su tutte le reti ferroviarie regionali, tre sono in manutenzione. Non è sparito nulla».

Tony Zermo

Fonte: La Sicilia

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