Intervista a Simone Cimino dopo lo scontro societario che ha visto un cambio di guardia alla plancia di comando del gruppo finanziario che punta all’auto elettrica.
Cape Live, scontro interno ha rafforzato progetto Termini Imerese
4 marzo 2011 Andrea Naselli
All’indomani di uno scontro che all’interno di Cape Live ha visto fronteggiare due diverse liste per il controllo della plancia di comando, Simone Cimino, fondatore e presidente dal 1999 della Cimino e Associate Private Equity, ha accettato con www.economiasicilia.com di fare il punto della situazione relativamente all’investimento nell’auto elettrica su Termini Imerese. Proprio nei giorni scorsi è stato presentato il contratto di programma che prevede il coinvolgimento di 7 diversi progetti imprenditoriali che dovranno sostituire l’insediamento Fiat che a fine 2011 lascia Termini. Investimenti complessivi di circa 1 miliardo tra soldi pubblici e privati per la creazione di 3.300 posti di lavoro. Tra questi il progetto Sunny Car di Cimino viene realizzato attraverso il fondo chiuso Cape Regione Sicilia di cui Cape Live detiene una quota di 11,5 milioni di euro su un totale di 52 milioni di cui 14 della Regione Siciliana. Ma le notizie dello scontro societario hanno sollevato qualche preoccupazione nell’isola. Economy ha chiesto a Cimino che cosa sta succedendo nel mondo Cape.
E’ messa in forse la sua leadership?
Non credo che vi sia un problema di questo tipo. Se fosse stata in gioco la mia leadership non avrebbe vinto la lista di Michele Bargauan.
Cape Live, attraverso il fondo Cape Regione Sicilia, è partner del progetto auto elettrica a Termini Imerese. Il nuovo board comporterà un cambio di strategia su questo progetto?
Il nuovo vice presidente di Cape Live, Michele Bargauan, è a capo del progetto di ricerca su Termini. Un progetto realizzato attraverso una delle 3 società create ad hoc, la Cr Moss (le altre sono Cape Rev e Cr Charg, ndr), con il compito di presidiare la ricerca, lo sviluppo, l’implementazione e commercializzazione di batterie Li-one e successivamente batterie Pb-acido realizzate attraverso l’applicazione di materiali nano-strutturati. Se prima al vertice di Cape Live c’era un uomo di finanza ora c’è un uomo operante nel settore delle tecnologie e che della Cr Moss è amministratore. Mi pare che il progetto Termini Imerese non solo non avrà contraccolpi con il nuovo board ma addirittura verrà rafforzato. Non è un caso che Bargauan abbia un rapporto strettissimo con l’Università di Palermo e con la facoltà di ingegneria in particolare per sviluppare progetti innovativi nella filiera dell’auto elettrica.
Ma il progetto Termini Imerese faceva parte dello scontro che si è consumato nelle ultime settimane all’interno di Cape Live?
Non in particolare. Ma certamente era in una sorta di calderone di una contrapposizione Nord-Sud. Anche se il progetto Sunny Car non è stato oggetto di scontro aperto, sicuramente dall’altra fazione veniva visto con gelosia e antagonismo. In pratica alcuni lo vedevano con un fatto personale di Michele Cimino sentimentalmente legato alla Sicilia e non come un puro business dalle grandi potenzialità di risultati economici.
Una contrapposizione che ha riguardato solo il progetto Termini oppure tutto il fondo chiuso Cape Regione Sicilia?
E’ chiaro che il fondo Cape Regione Sicilia costituisce un unicum nel panorama nazionale. Un fondo chiuso in partnership con un ente locale è stato guardato con diffidenza. Ma la partecipazione, oltre che di Cape Live e della Regione Siciliana, di importanti partner come il Gruppo Unicredit, Natixis Private Equity International, la Bei attraverso il fondo Cip, dovrebbe sciogliere ogni dubbio.
Visto che il progetto Sunny Car esce adesso rafforzato, qual è il prossimo step operativo per la realizzazione dello stabilimento a Termini Imerese?
Non abbiamo ancora avuto formalmente un riscontro contrattuale. Dopo la nostra manifestazione di interesse del 9 dicembre scorso non abbiamo avuto nessuna replica. Dai giornali ho letto che a noi verrebbe assegnato lo spazio Magneti Marelli ma di concreto non so ancora nulla.
Chi ce l’ ha in questo momento il pallino per passare alla fase operativa?
Sicuramente Invitalia che ci deve chiamare. Da parte mia devo capire, sulla base degli spazi e dei tempi, come modulare il progetto. Due delle 3 nostre società create appositamente, la Cr Moss e la Cr Charg, stanno già operando. Entro il la fine del 2011 avremo già 70-80 stazioni sperimentali installate in altrettanti comuni.
Andrea Naselli
Fonte: EconomiaSicilia.com
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