Thursday 1 April 2010

GiornalediSicilia.it: Il PD non cambia linea politica su Lombardo

31/03/2010
Incontro con Bersani, il Pd non scarica Lombardo

PALERMO. Il Pd non cambia linea politica su Raffaele Lombardo come auspicato da qualche esponente siciliano del partito ma "congela" la discussione sull'ingresso in giunta e aspetta che il presidente della Regione siciliana chiarisca davanti all'Assemblea regionale la sua posizione rispetto all'inchiesta della Procura di Catania sui rapporti tra mafiosi, amministratori e politici, tra cui ci sarebbe anche il governatore. E' la linea scelta dal partito a conclusione della riunione, a Roma, tra il leader del Pd Pierluigi Bersani, il segretario siciliano Giuseppe Lupo e il capogruppo all'Ars Antonello Cracolici. Passa dunque la posizione della cautela, caldeggiata dai due dirigenti siciliani subito dopo la notizia dell'indagine a carico del presidente della Regione, che al momento non ha ricevuto alcun avviso di garanzia. All'atteggiamento intransigente di alcuni rappresentanti del partito che volevano l'interruzione del dialogo sulle riforme avviato con Lombardo, Bersani, che ha apprezzato il lavoro del partito in Sicilia in tema di riforme come quella appena approvata sui rifiuti, ha condiviso la posizione garantista del gruppo dirigente siciliano. Prima di assumere scelte politiche nette, Lupo e Cracolici vogliono ascoltare Lombardo e avere maggiori elementi riguardo l'inchiesta della magistratura etnea. "E' necessario - dice Lupo - che si faccia rapidamente chiarezza nell'interesse della Sicilia. Valuteremo i fatti"

Fonte: GiornalediSicilia.it

SiciliaInformazioni.com: Decisione consulta su accise, opinione di Massimo Costa

Opinioni. La sentenza della Consulta sulle accise alla Sicilia
"Semplicemente scandalosa"


(Massimo Costa) E' difficile che di fronte alla bufera (più che altro messa in scena) che coinvolgerebbe il Presidente della Regione, che una notizia di queste, più importante sulle lunghe distanze, resti a lungo in prima pagina.

Ma non posso fare a meno di intervenire ora che ho - per così dire - studiato la sentenza in parola.

La sentenza è semplicemente scandalosa! Non può finire qui. Essa viola
apertamente l'autonomia siciliana; è uno schiaffo ai nostri diritti e ai nostri interessi. Essa contraddice persino se stessa. Sono ancora un po' sconvolto da ciò che ho appena finito di leggere con attenzione.

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Reuters India: I potenziali accordi tra Mosca e Delhi (Traduzione Il Consiglio)

La Russia contruirà fino a 16 reattori nucleari in India

La Russia costruirà fino a 16 reattori nucleari per le centrali elettriche in India, il vice premier russo ha detto il Venerdì nel corso di una visita in India, mentre il Primo Ministro Vladimir Putin ha ribadito legami vecchi di decenni.

La Russia è in competizione con imprese francesi e americane per i lucrosi contratti per costruire centrali nucleari per un India affamata di energia perché la terza più grande economia asiatica ha bisogno di aumentare la sua offerta per contribuire a sostenere una rapida crescita economica.

L'accordo prevede la costruzione di un massimo di sedici reattori nucleari in tre sedi”, il vice primo ministro Sergei Ivanov ha detto ai giornalisti.

Putin ha promesso Venerdì di incrementare la cooperazione tecnologica e bancaria con l'India, cercando di rafforzare i legami con un alleato della guerra fredda che ha continuato a spostaere il baricentro verso gli Stati Uniti.

La Russia vuole incrementare il commercio con l'India fino a 20 miliardi di dollari entro il 2015 dagli attuali 8 miliardi. Insieme con la Cina e il Brasile, la Russia e l'India costituiscono il cosiddetto gruppo BRIC delle principali economie emergenti, la cui influenza globale è in aumento.
Le due nazioni cercano anche un ruolo maggiore nella stabilizzazione della regione, perché entrambe le parti hanno interessi nella sicurezza provocati dalla violenza islamica e dalla guerra in Afghanistan.

«L'India è il nostro partner strategico ... che è una prova che i nostri interessi geopolitici coincidono quasi completamente», ha detto Putin durante una conferenza con gli imprenditori nella capitale indiana di New Delhi.

Impostando il tono della sua visita di un giorno principalmente verso il mantenimento di uno dei più grandi importatori di armi al mondo interessati ad armi russe, Putin ha offerto l'aiuto finanziario statale per l' unità indiana del conglomerato di telecomunicazioni russo Sistema.

Sistema, controllato dal miliardario Vladimir Yevtushenkov, sta cercando di aumentare il suo investimento in Sistema TeleServices Shyam, una joint venture con il gruppo indiano Shyam.

Siamo pronti a contribuire con fondi alla vostra attività congiunta”, ha detto Putin in risposta ad una domanda di un funzionario del gruppo Shyam.

Yevtushenkov ha poi detto che il governo russo sarebbe diventato un azionista di Shyam.

Putin ha anche promesso di rimuovere gli ostacoli nel settore bancario, che secondo lui ostacolano gli scambi reciproci, ed ha segnalato che il governo era pronto a incoraggiare joint ventures e acquisizioni nel settore.

Influenza degli USA

L'India ha concluso un accordo epocale sul nucleare civile con gli Stati Uniti nel 2008, ponendo fine all'isolamento che aveva vissuto sin da un test atomico nel 1974 ed ottenendo l'accesso alla tecnologia degli Stati Uniti e al combustibile, allo stesso tempo aprendo l'India al mercato nucleare globale.

Mentre l'India comincia ad appoggiarsi di più agli Stati Uniti, Mosca teme di perdere non solo influenza su New Delhi, ma anche il grosso del suo mercato di difesa da 100 miliardi dollari.

La visita di Putin potrebbe di produrre accordi del valore di oltre 10 miliardi dollari principalmente in contratti nei settori della difesa, dei reattori nucleari e del commercio.

Ivanov ha anche detto che la Russia consegnerebbe una versione ammodernata della portaerei Gorshkov all'India entro la fine del 2012, una questione che ha turbato le relazioni fra le due potenze.

La Russia e l'India hanno firmato un contratto del valore di 1,5 miliardi dollari Venerdì con il quale Mosca si impegna a fornire 29 caccia MiG 29 K, secondo quantod etto dall'amministratore delegato della casa produttrice di aerei russi Sukhoi, Mikhail Pogosyan.

Pogosyan ha anche detto che si aspettava una joint venture con la società statale indiana Hindustan Aeronautics Limited per la produzione di circa 200 aerei da combattimento di quinta generazione.

I jet di quinta generazione, come il caccia statunitense F-22 stealth Raptor che ha volato per primo nel 1997, sono invisibili ai radar e vantano a bordo sistemi di controllo di volo e degli armamenti "intelligenti" e velocità di crociera supersoniche.

Putin ha cercato di assicurare gli imprenditori indiani che i reattori nucleari russi sono sicuri. La Russia ha quasi completato la fornitura di attrezzature per due reattori per la centrale nucleare di Kudankulam ed è in trattative per la costruzione di altri due reattori.

“I nostri reattori in grado di sostenere uno schianto di un aereo passeggeri da medio raggio", ha detto Putin, cercando di dimostrare che gli impianti russi potrebbero resistere anche attacchi in stile 11 settembre 2001.”

[A cosa si riferisce veramente Putin con questa frase?, ndt]

I due paesi hanno inoltre deciso di rafforzare la cooperazione in idrocarburi attraverso una maggiore collaborazione tra le società petrolifere e del gas, ma non ha annunciato alcuna accordo tra imprese energetiche.

Gleb Bryanski

Fonte originale: Reuters India

Repubblica.it: Italia, niente soldi neanche per coprire le buche

Il bluff dei grandi lavori
cantieri promessi e mai aperti

di ETTORE LIVINI

MILANO - Niente soldi per riparare le buche aperte dal gelo dell'inverno sulle strade italiane. Pochi spiccioli (un quarto di quelli necessari) per sistemare le scuole un po' cadenti del Belpaese. L'Italia delle grandi (e piccole) opere infrastrutturali è rimasta al verde.

I soldi da Roma - causa crisi - arrivano con il contagocce. Comuni e Regioni, bloccati dal patto di stabilità, hanno tagliato drasticamente gli interventi. E i cantieri, spesso dopo pompose inaugurazioni, non partono: gli investimenti pubblici in infrastrutture - stima l'Associazione nazionale costruttori edili - già calati del 5,1% nel 2008, sono scesi lo scorso anno dell'8,1%. Degli 11,2 miliardi di soldi statali promessi per lo scorso anno se ne sono materializzati solo 6,6. Non solo: di questa somma un miliardo è servito a finanziare lavori già avviati (Mose e ferrovie del sud), 1,3 sono stati girati al Ponte di Messina e ben 2,2 miliardi a lavori per cui non esiste nemmeno il bando di gara. Le nuove opere effettivamente assegnate sono pari solo a 200 milioni, meno di un cinquantesimo della somma teoricamente disponibile.

Se le grandi opere si muovono al rallentatore, quelle piccole - la riparazione delle buche sulle strade, gli interventi per la prevenzione di frane e smottamenti - sono quasi congelate. Il piano 2009 del governo prevedeva un investimento di 800 milioni (spiccioli rispetto agli 8 miliardi spesi dalla Spagna di Zapatero e dai 5,6 messi in campo da Parigi). In cassa ne sono arrivati poco più della metà, 413. Ma i lavori realizzati davvero sono solo - secondo l'Ance - 20 milioni. Le spese totali in piccole opere - compresi gli stanziamenti degli enti locali nel 2009 - sono calate del 30% lo scorso anno e di un altro 30% nei primi due mesi del 2010.

L'unico settore che ha fatto l'en-plein è quello carcerario: il governo aveva promesso 200 milioni e 200 ne sono arrivati. Del miliardo di euro stanziato nel 2009 con la grancassa per l'edilizia scolastica (già penalizzata dal taglio di 111 milioni ai provveditorati) sono stati assegnati solo 234 milioni. Il miliardo ottenuto dal Ministro all'ambiente Stefania Prestigiacomo per gli interventi straordinari a difesa dell'equilibrio idrogeologico italiano è per ora solo sulla carta, visto che privo di coperture.

Il taglio agli investimenti, ovviamente, si spiega con la necessità di salvare i conti dello Stato in un momento difficilissimo per l'economia mondiale. "Il problema è che il peggio deve ancora arrivare - prevede Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme - . Il 2010 e il 2011 saranno gli anni più difficili per i costruttori". La stessa relazione previsionale e programmatica del governo per il 2010 vola basso: - 13,1% di lavori previsti per il prossimo anno, - 7,6% quello successivo. L'unica nicchia di mercato che sembra tenere sono gli investimenti in partnership tra pubblico e privato (+4,9%) e quelli delle municipalizzate (+2,5%). Le aziende a controllo pubblico, invece, continuano a ridurre il loro impegno: le Fs - complice anche il completamento dell'alta velocità - hanno dimezzato a 1,2 miliardi i bandi d'appalto per il 2009. L'Anas li ha ridotti del 10%. E per le strade italiane sono in vista tempi bui, visto che l'associazione si è vista azzerare gli stanziamenti pubblici per gli investimenti dalla Finanziaria 2010.

Al di là delle polemiche sugli interventi emergenziali fuori dai paletti delle regole d'appalto della Protezione civile, tra l'altro, il livello di trasparenza dei (pochi) investimenti fatti è andato poco a poco deteriorandosi. Nel 2008 gli affidamenti di lavori pubblici a trattativa privata, cioè senza una gara, sono stati pari all'8,9%. Il doppio del 2006.

(01 aprile 2010)

Fonte: Repubblica.it