Monday, 22 November 2010

Telegraph.co.uk: Rappresentanti UE ammettono destino segnato

L’ ORRIBILE VERITA’ COMINCIA A FARSI STRADA TRA I LEADER EUROPEI
DI AMBROSE EVANS-PRITCHARD
16 novembre 2010


[Attenzione alle parole di Van Rompuy: in questo momento certe dichiarazioni potrebbero essere solo uno strumento per cercare di deprimere l'Euro nei confronti del dollaro. Questo non ne elimina del tutto il peso politico, ndr]

L'intero progetto europeo è ora a rischio di disgregazione, con conseguenze strategiche ed economiche che sono molto difficili da prevedere.

In un discorso tenuto questa mattina, il presidente dell'Unione europea Herman Van Rompuy (poeta e scrittore di versi giapponesi e latini) ha avvertito che se i leader europei trattano maldestramente la crisi attuale e consentono lo scioglimento dell’eurozona, essi distruggono la stessa Unione europea.

"Siamo in una crisi di sopravvivenza. Dobbiamo lavorare tutti insieme per sopravvivere con la zona euro, perché se non sopravviviamo con la zona euro non sopravviveremo con l'Unione europea ", ha detto.

Bene, bene. Questo tema è fin troppo familiare ai lettori del The Daily Telegraph, ma è come uno shock ascoltare una tale confessione dal presidente europeo dopo tutti questi anni.

Egli ammette che la scommessa di lanciare una moneta prematura e disfunzionale, senza una tesoreria centrale, o unione del debito, o governo economico per sostenerla - e prima che le economie, i sistemi giuridici, le pratiche di contrattazione salariale, la crescita della produttività, la sensibilità del tasso d’interesse del Nord e del Sud Europa arrivassero dovunque vicino ad una convergenza sostenibile - ora può ritorcersi contro orribilmente.

Fu detto a Jacques Delors e compagni, padri dell'UEM (Economic and Monetary Union), dagli economisti della Commissione nei primi anni ‘90 che questa avventura spericolata non avrebbe potuto funzionare così come costruita, e avrebbe portato ad una crisi traumatica. Essi fecero spallucce di fronte alle avvertenze.

Gli era anche stato detto che la moneta unica non elimina il rischio: essa sposta semplicemente il rischio di cambio verso ill rischio di default. Per questo motivo era tanto più importante disporre di un meccanismo efficace per i default sovrani e le ristrutturazioni del debito in atto sin dall'inizio, con regole chiare per stabilire i giusti prezzi di tale rischio.

Ma no, i maestri della UE non volevano sentire niente di tutto ciò. Non potevano esserci dei default e nessuna preparazione fu fatta o addirittura consentita per un simile risultato del tutto prevedibile. Fu sufficiente la sola fede politica. Gli investitori che avrebbero dovuto essere informati meglio andarono dritti nella trappola, pagando il debito greco, portoghese e irlandese a 25-35 punti base al di sopra dei Bund. all’apice del boom i fondi d’investimento acquistavano obbligazioni spagnole con uno spread di 4 punti base. Ora stiamo vedendo quello che succede quando si consolida tale rischio morale nel sistema, e si spegne il segnale d’allarme.

Delors ha detto ai colleghi che ogni crisi sarebbe una "crisi salutare", consentendo all'UE di abbattere la resistenza al federalismo fiscale, e di accumulare energia fresca. Lo scopo della EMU è stato politico, non economico, per cui le obiezioni degli economisti potevano felicemente essere ignorate. Una volta che la moneta era in vita, gli stati UE avrebbero rinunciato alla sovranità nazionale per farla funzionare nel tempo. Ciò porterebbe inevitabilmente al sogno di Monnet di uno stato dell'Unione europea a pieno titolo. E causare la crisi.

Dietro a questa scommessa, ovviamente, c’era il presupposto che ogni crisi potrebbe essere contenuta ad un costo tollerabile una volta che gli squilibri del sistema monetaria EMU “un’unica taglia che non va bene a nessuno” avessero già raggiunto livelli catastrofici, e una volta che le bolle del credito di Club Med e dell'Irlanda fossero esplose. Si presumeva anche che la Germania, Paesi Bassi, Finlandia in ultima analisi - a seguito di molte proteste - si sarebbero impegnate a pagare il conto per una “Unione europea di sussidi di solidarietà”.

Si può presto scoprire se tale ipotesi è corretta. Lungi dall’amalgamare l'Europa, l'unione monetaria sta portando ad acrimonia e recriminazioni reciproche. Abbiamo avuto la prima eruzione all'inizio di quest'anno quando il vice premier della Grecia ha accusato i tedeschi di aver rubato l’oro greco dai forzieri della banca centrale e aver ucciso 300.000 persone durante l'occupazione nazista.

La Grecia è ora sotto un protettorato dell'Unione europea, o il "Memorandum", come lo chiamano. Ciò ha provocato attacchi terroristici di minor conto contro chiunque associato al governo UE. Irlanda e Portogallo sono più indietro su questa strada per la servitù della gleba, ma sono già alle prese con la politica imposta da Bruxelles per essere presto sotto protettorati formali in ogni caso. La Spagna è più o meno stata costretta a tagliare i salari pubblici del 5% per soddisfare le richieste dell'UE in maggio. Tutti sono costretti a lavorare duro a causa dell'agenda di austerità dell'Europa, senza la contropartita del soccorso della svalutazione e di una più libera politica monetaria.

Dato che questo continuerà anche nel prossimo anno, con tasso di disoccupazione fermo a livelli da depressione o addirittura oltre in maniera strisciante, ci si comincia a interrogare sulla paternità di tali politiche. C'è pieno consenso democratico, oppure questa sofferenza è imposta da capi supremi stranieri con un obiettivo ideologico? Non ci vuole molta immaginazione per vedere cosa tutto questo sta per fare per la concordia in Europa.

La mia opinione personale è che l'UE è divenuta illegittima quando si è rifiutata di accettare il rigetto della Costituzione europea da parte degli elettori francesi e olandesi nel 2005. Non ci poteva essere alcuna giustificazione per resuscitare il testo del trattato di Lisbona ed imporlo attraverso una procedura parlamentare senza referendum, in quanto costituiva un putsch autoritario. (Sì, i parlamenti nazionali sono stati a loro volta eletti - quindi non scrivete commenti indignati di puntualizzazione -. Ma quale era il loro motivo per negare ai loro popoli un voto in questo caso specifico? I leader eletti possono anche violare la democrazia. C'era un caporale in Austria ... ma lasciamo perdere questo).

L'Irlanda era l'unico paese costretto a considerare una votazione della sua corte costituzionale. Quando anche questo elettorato solitario ha votato no, l'UE ha nuovamente ignorato il risultato e intimato all'Irlanda di votare una seconda volta per farlo "giusto".

Questo è il comportamento di una organizzazione proto-fascista, per cui se l'Irlanda ora - per ironia della storia, e senza compenso – fa scoppiare la reazione a catena che distrugge la zona euro e l'Unione europea, sarà difficile resistere alla tentazione di aprire una bottiglia di whisky Connemara e godersi il momento. Ma bisogna resistere. Il cataclisma non sarà gradevole.

Il mio pensiero per tutti quei vecchi amici che ancora lavorano per le istituzioni dell'UE è: cosa accadrà alle loro pensioni in euro se il signor Van Rompuy ha ragione?

Fonte originale: Telegraph.co.uk
Traduzione: Come Don Chisciotte

2 comments:

Comitato Storico Siciliano said...

Il problema dell'UE sono i suoi governanti

Anonymous said...

Vinnuti... sono tutti venduti!

Comitato hai visto segreti di stato?


Amir Abbad