Wednesday, 24 November 2010

Corriere.it: Per la Germania alcuni paesi potrebbero uscire dall'Euro

La Germania non esclude la possibilità per i Paesi a rischio Mossa di Berlino: dall’euro si può uscire Merkel: la situazione è eccezionalmente seria
La Germania non esclude la possibilità per i Paesi a rischio
Mossa di Berlino: dall'euro si può uscire
Merkel: la situazione è eccezionalmente seria


BERLINO - Se qualcuno aveva dubbi sulla gravità delle crisi dell'Eurozona, ecco Angela Merkel. «Siamo in una situazione straordinariamente seria per quel che riguarda lo stato dell'euro», ha detto ieri la cancelliera di fronte all'assemblea annuale degli imprenditori tedeschi. Nel parlamento di Berlino, intanto, parlava il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble: di fronte alla crisi finanziaria dell'Irlanda, diceva, «vorrei rendere chiaro che è in gioco la nostra moneta comune. Se non riusciamo insieme a difenderla stabilmente le conseguenze economiche e sociali sarebbero incalcolabili». I mercati, già sotto pressione perché il pacchetto di aiuti europei a Dublino non li ha affatto calmati, si sono ulteriormente innervositi.

A Berlino la preoccupazione per quello che sta succedendo cresce di giorno in giorno. Il fatto che le decine di miliardi promesse all'Irlanda non abbiano tranquillizzato i mercati e anzi abbiano spostato le attenzioni sulle difficoltà del Portogallo fa temere che sia iniziato un effetto domino difficile da controllare.

La convinzione che si sta facendo strada è che i pacchetti di salvataggio - in primavera la Grecia, ora l'Irlanda - non possano bastare. Molti commentatori diranno che il governo di Berlino sbaglia nel chiedere che i governi nazionali siano messi di fronte alle loro responsabilità, non più coperti dall'ombrello di un euro indifferenziato, attraverso la possibilità che chi non ha i conti in ordine possa dover ristrutturare i suoi debiti, cioè ammettere un fallimento. E diranno che Frau Merkel non si rende conto di quanto pesino le sue parole sui mercati.

In realtà, la cancelliera sa quello che dice. Lo stesso vale per il ministro Schäuble, uno dei politici più esperti d'Europa. La realtà è che il governo tedesco non crede che la crisi che sta attraversando l'Eurozona possa essere controllata con interventi contingenti. E non esclude che alla fine di questa fase drammatica qualche Paese possa essere costretto ad abbandonare l'euro, per quanto complicato potrebbe essere: la signora Merkel aveva accennato a questa possibilità in primavera, durante la crisi greca, e a Berlino l'ipotesi continua a non essere data per esclusa. Il Paese che non è in grado di avere conti pubblici stabili - è il ragionamento - mina la solidità dell'euro. Infatti, sempre ieri, Frau Merkel ha ribadito che «se l'euro dev'essere una valuta stabile, il Patto di stabilità e crescita va mantenuto», anche con la clausola del possibile default di un Paese con i conti fuori controllo.

Berlino vuole che i mercati si rendano conto che non tutti i titoli di Stato emessi dai 16 Paesi dell'Eurozona sono uguali, pretende che ogni governo si assuma le responsabilità del suo bilancio pubblico. Se questo crea instabilità sui mercati - dicono in queste ore i funzionari del governo - pazienza o forse meglio: per sopravvivere l'euro ha bisogno che il Patto di stabilità che lo sostiene funzioni davvero. In più, il governo di Berlino deve fare attenzione ad aspetti apparentemente formali ma in realtà potenzialmente decisivi. In Germania, per dire, alcuni economisti - ieri il rispettato Max Otte sulle colonne del giornale finanziario Handesblatt - cominciano a sostenere che il pacchetto di salvataggio all'Irlanda viola le regole del Trattato di Maastricht perché sposta le passività di un Paese sui partner. Se così ritenesse anche la Corte Costituzionale tedesca, tutto finirebbe nel caos: la Germania non potrebbe partecipare al salvataggio e quindi quest'ultimo fallirebbe. Situazione «straordinariamente seria», in effetti.

Danilo Taino
24 novembre 2010

Fonte: Corriere.it

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