Lombardo: «Basta industria che fa affari e divide mazzette»
Mercoledì 09 Febbraio 2011
Andrea Lodato
Catania. Duro il ministro? Durissimo il governatore. Raffaele Lombardo risponde senza mezzi termini alle accuse del ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che ieri dal nostro giornale aveva bocciato senza appello il governo. Lombardo oggi non fa sconti a nessuno.
Presidente, un attacco frontale dalla Prestigiacomo...
«La ministra ha perso la bussola e quindi la lucidità. La sua è una intervista inviperita e gronda falsità e malafede da ogni parola».
Addirittura falsità?
«Basta pensare alla falsa motivazione sull'interramento del rigassificatore di Porto Empedocle che impedirebbe la vista della Valle dei Templi se non interrato. E' semplicemente falso. E poi la signora mi sembra un po' disperata, forse perché presagisce la fine di un'era, quella nel corso della quale qualche bella donna, pur senza particolari meriti, accumula legislature parlamentari e talvolta incarichi ministeriali».
Intanto la ministra le lancia contro la candidatura di Miccichè. Perché?
«Direi che segna la fine di un'era, dopo la quale non si avrà certo l'ardire di esprimere candidature alla Presidenza della Regione prive come saranno del sostegno del grande sponsor mediatico e finanziario che è Berlusconi».
La ministra l'accusa di non decidere? Presidente è diventato indecisionista alla Regione?
«Mi accusa di non assumere decisioni. La verità è che non le garbano o meglio non le convengono le decisioni che ho assunto. Né sull'eolico, che ha devastato parti importanti del nostro paesaggio, né sul maxi fotovoltaico, che è convenuto solo agli speculatori, né sui termovalorizzatori infiltrati di mafia per come si legge nella relazione della commissione del suo amico di partito onorevole Pecorella. E non sono stati due "no" toutcourt, ma l'adozione di scelte diverse e scomode, a favore del fotovoltaico per le famiglie e le imprese a cominciare da quelle agricole, e per un piano dei rifiuti in cui l'Altecoen non la farà più da padrona e i siciliani faranno la loro brava parte di differenziata. E a proposito di rifiuti mi torna in mente la foto a tre scattata nel corso della scampagnata a Val Dittaino della ministra tra il senatore Crisafulli, sponsor dei fratelli Gulino, e il senatore Firrarello, paladino al termovalorizzatore di Paternò.
Ma davvero il rigassificatore di Priolo rischia di saltare.
«La ministra mi attacca per il rigassificatore Erg. Non mi meraviglia, anzi. E' finita la fase storica in cui i gruppi industriali venivano a fare quello che volevano, magari mettendo in tasca a politici compiacenti cospicue mazzette, grosse commesse e qualche assunzione. Noi abbiamo solo posto delle condizioni in ordine alla sicurezza, alla salute dei cittadini e alla salvaguardia dell'ambiente e tra queste il parziale interramento del rigassificatore».
La Prestigiacomo sostiene che i russi non porteranno nuovi investimenti e che raffineranno altrove.
«Questo lo sa meglio di me e se avesse qualche dubbio, le viene più agevole chiedere notizie all'amico dell'amico Putin».
Sulla vicenda Eni lei ha solo perso tempo?
«Paradossale la reazione sul protocollo Eni. La ministra non ha chiuso nessun accordo l'anno scorso anche perché, piaccia o non piaccia, non ne aveva il potere. L'Eni investirà 800 milioni a partire dalla diga foranea di Gela, metterà in sicurezza "per la salute" il grande deposito di pet coke (oggi a cielo aperto), pagherà tasse per un miliardo in venti anni e potrà progettarci una importante infrastruttura viaria. Qualche giorno fa, ho letto la reazione stizzita della ministra e di qualche suo socio parlamentare che attaccava il protocollo, udite udite, in nome della salvaguardia dell'ambiente. Ridicolo».
Presidente in Sicilia l'economia è in sofferenza.
«Rispondo che la Sicilia ha registrato l'anno scorso il più alto PIL d'Italia».
E l'industria che se ne sta andando?
«Se ne va la Fiat e tanto se ne va anche dall'Italia. A Termini aumentano i posti di lavoro grazie ad investimenti per centinaia di milioni che il mio governo assicura».
C'è anche la questione delle bonifiche e delle infrazioni.
«In quanto alle infrazioni comunitarie e ai 170 milioni per le bonifiche, a governarli è l'uomo di fiducia della ministra, l'ingegnere Ticali, che in materia esercita pieni poteri. Gli chiederemo conto. Lavoriamo 24 ore al giorno per la Sicilia. I nostri peggiori avversari sono gli ascari ma hanno le ore contate».
Fonte: La Sicilia
L'attacco della Prestigiacomo
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