Wednesday, 31 March 2010

IlGiornaledi Gela.it: MUOS, giunta Lombardo ambigua sul tema

Niscemi, no al Muos di Arci Sicilia
Il comitato cittadino darà battaglia

di Alberto Drago
Martedì 30 Marzo 2010 - 09:24


Niscemi - E’ stata annullata e posticipata a breve la seduta straordinaria del Consiglio comunale che ieri sera alle 19.30 doveva svolgersi al Centro socio culturale Totò Liardo per discutere del problema relativo alla prevista installazione delle antenne Muos nella base militare americana di Contrada Ulmo.

E’ accaduto che il presidente della Regione Lombardo ed il sottosegretario alla Difesa Cossiga, si sono trovati impossibilitati a partecipare all’Assise così come previsto per sopravvenuti impegni istituzionali.

Intanto i Consiglieri comunali Gianfranco Di Pietro (Pd), Massimiliano Ficicchia e Giuseppe Scardino (Mpa), componenti della terza Commissione consiliare, hanno reso noto l’esito dell’audizione sul problema Muos che si è svolto a Palermo nel corso di un incontro con i componenti della Quarta Commissione Territorio ed ambiente dell’Ars. Al vertice nel capoluogo siciliano ha anche partecipato il vicesindaco Giuseppe Rizzo.

(...)

Il tentativo di Lombardo di mediare e venire ad offrire ciò che ci ha tolto con gli ultimi tagli alla sanità è a dir poco offensivo per la dignità dei cittadini del comprensorio”.

La nota del Comitato No Muos conclude:”si ritiene la proposta dell’adozione di misure compensative inopportuna, dato che dimostra l’effettivo rischio non quantificato che la popolazione dovrà correre e si rivendica un risarcimento per il danno che la base di Ulmo ha già causato alla nostra salute”.

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Tuesday, 30 March 2010

SiciliaInformazioni.com: Due Sicilie, tutte cose note, ma è bene ribadirle

Sicilia e Napoli: due regni in uno Stato incompiuto
di Giuseppe Di Bella
oggi, 30 marzo 2010 17:50


Nell’ambito del dibattito seguito all’articolo sul Decreto emanato il 17 maggio 1860 ad Alcamo da Giuseppe Garibaldi, Dittatore della Sicilia,

http://www.italiainformazioni.com/giornale/cultura/80014/garibaldi-alcamo-equivoco-decreto-inganna-siciliani.htm

sono riemerse le irrisolte divergenze relative ai rapporti giuridici, politici e sociali tra i due regni di Napoli e Sicilia ed alla forma istituzionale dello Stato delle Sicilie.

In particolare si è ripresentata l’antica polemica sulla unicità o dualità del Regno di Sicilia prima del 1816, determinata dalla equivoca formula “Rex utriusque Siciliae”.

(...)

Il secondo inedito documento, datato Palermo 10 ottobre 1814, ci rende edotti sul fatto che i siciliani rifiutavano la moneta d’argento coniata per il regno di Napoli: “Sua Maestà ha inteso con grave rincrescimento del suo Real Animo di essersi sparsa una falsa la voce che la moneta di argento del Regno di Napoli, coniata nel tempo che la M. S. dimorava in quel Regno, non abbia libero corso in questa Capitale ed in questo Regno …

(continua - 1/2)

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LaSiciliaWeb.it: Appalto tratta metro per aeroporto

Cento milioni per la metro catanese
L'annuncio del commissario della Circumetnea, Gaetano Tafuri: "Il ministero li ha stanziati per la tratta Stesicoro-Aeroporto"

CATANIA - Il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture ha assegnato 100 milioni di euro per la costruzione della tratta della metropolitana di Catania che da piazza Stesicoro conduce sino all'aeroporto. Lo ha reso noto il commissario della Ferrovia Circumetnea, Gaetano Tafuri, aggiungendo che a breve potrà essere messo in gara l'appalto per l'intera tratta, con inizio dei lavori della prima tranche dell'opera - dalla stazione Stesicoro a Verrazzano, lunga 3,6 km - per la quale esiste una copertura di 190 milioni di euro.

Tafuri ha parlato del finanziamento durante un incontro al quale ha preso parte, tra gli altri, il Sottosegretario ai Trasporti Giuseppe Reina. La tratta, lunga poco meno di 6 km e 900 metri, sarà interamente realizzata in galleria. "Quella che ci ha dato il ministero è una notizia straordinaria - ha detto Tafuri - perchè parliamo di cifre da capogiro che produrranno occupazione e ulteriore sviluppo economico e perchè il ministero conferma la strategicità dell'intera tratta Stesicoro-Aeroporto e rimette la Fce all'interno del circuito dei finanziamenti pubblici erogati agli enti virtuosi".

La notizia è stata commentata dai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil di Catania, con le categorie dei trasporti Filt, Fit e Uil, che stamane hanno assistito alla presentazione del programma di sviluppo della Fce. "Riteniamo che tutti i finanziamenti destinati a Catania e soprattutto destinati a migliorare la qualità dei servizi siano un segnale che il sindacato accoglie positivamente. Riteniamo però che occorre evitare le duplicazioni e gli sprechi. E' altresì fondamentale che tra la Ferrovia circumetnea, la Provincia regionale e il Comune, la Società aeroporto Catania e l'Interporto ci sia la sinergia giusta per consentire alle risorse pubbliche di circolare in una logica di spese trasparenti e necessarie".

Fonte: LaSiciliaWeb.it

Repubblica.it: Ironia a denti stretti per l'interesse dei cinesi su Termini

La carta cinese per Termini Imerese assemblano in Sicilia e vendono a Pechino
Repubblica — 25 marzo 2010 pagina 12 sezione: ECONOMIA

TORINO - Sarebbe il primo caso di delocalizzazione al contrario:i cinesi che producono in Italia per vendere in Cina. Nel dossier delle proposte per Termini Imerese oggi sul tavolo di Scajola, una delle aziende dell' automotive che ha presentato un progetto è la Faw, principale produttore cinese di auto e camion. Il progetto prevede di trasportare in Sicilia le scocche prodotte in Cina e trasferire nuovamente in Asia le auto finite. Motori e trasmissioni sarebbero prodotti in Italia. Una possibilità, che attualmente sarebbe stata accantonata, era quella di produrre i propulsori nello stabilimento Vm di Cento, in provincia di Ferrara, che realizza anche motori per Chrysler. In Corea Vm produce su licenza i motori Hunday. Secondo il piano, nei primi due anni Faw produrrebbe in Italia 80 mila auto ma sarebbe disposta ad investire per portare successivamente la produzione a 200 mila. La soglia delle 200 mila auto era quella prevista in origine dal piano di raddoppio dello stabilimento presentato a suo tempo dalla Fiat. È una soglia precisa perché, secondo tutti gli analisti, è quella che garantisce la sopravvivenza di un indotto abbastanza grande da rendere conveniente la produzione dal punto di vista logistico. Non si esclude che i motori per equipaggiare le auto cinesi possano anche essere acquistati da Fiat. Certo, commentavano nei giorni scorsi i sindacalisti che hanno potuto prendere visione della proposta, difficilmente i cinesi accetterebbero di rimanere in Sicilia solo per produrre a vantaggio del mercato di Pechino. Più probabilmente, dopo una prima fase di rodaggio, il progetto potrebbe essere quello di trasformare la fabbrica siciliana in una testa di ponte per il mercato europeo. Nonostante le molte incognite del progetto, il dossier Faw è considerato uno dei più solidi tra quelli presentati al ministero. L' altra proposta giudicata interessante è quella avanzata da Gian Mario Rossignolo, l' imprenditore torinese che nei mesi scorsi ha ottenuto l' utilizzo delle linee Pininfarina di Grugliasco per realizzare auto di lusso con il marchio De Tomaso. Rossignolo avrebbe proposto di produrre anche in Sicilia auto di nicchia destinate al mercato europeo. L' elenco delle 16 proposte presentate finora al ministero dovrebbe essere reso noto il 13 aprile nell' incontro fissato a Roma sul futuro di Termini Imerese. Solo quattro sono quelle provenienti dal settore auto. Il ministro Scajola aveva anche annunciato nelle scorse settimane un bando internazionale per sollecitare altre offerte dall' estero. E aveva aggiunto che «non c' è fretta. Ci sono due anni di tempo e ogni dossier va esaminato con grande attenzione». In questi giorni le proposte vengono esaminate dai tecnici di Invitalia, l' advisor indicato dal ministero per seguire la pratica. - PAOLO GRISERI

Fonte: Repubblica.it

Thursday, 25 March 2010

GiocoNews.it: Casinò Taormina, Provincia Messina pressa Lombardo

Mario D’Agostino: “Casinò di Taormina, è tempo di agire”

"La riapertura del Casinò a Taormina deve continuare a rimanere una priorità, per la città di Taormina e per tutto il suo comprensorio. La Provincia di Messina ha già espresso in più occasioni e senza ambiguità la propria posizione sull'argomento". Lo afferma l'assessore alla cultura della Provincia, Mario D'Agostino, che così prosegue: "Prendiamo atto delle dichiarazioni del presidente della Regione Raffaele Lombardo e del suo ottimismo, rimaniamo assolutamente certi dell'impegno e della buona volontà dell'assessore regionale al Turismo Nino Strano.

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Russia Today: Mosca e Pechino per un mondo multipolare (Traduzione: Il Consiglio)

Pechino e Mosca puntano su soluzioni globali multi-polari

Pubblicato il 24 marzo 2010, 18:05

Con le relazioni tra Pechino e Washington messe a ribollire lentamente, il Vice Presidente cinese è in città per un viaggio di 5 giorni in Russia per promuovere le relazioni bilaterali.

Il presidente russo Dmitry Medvedev Mercoledì ha dichiarato durante un incontro con Xi Jinping che Mosca e Pechino rimangono partner strategici.

Pur ammettendo che era passato molto tempo dal loro ultimo incontro nel maggio 2008, "le buone relazioni, i rapporti di partenariato strategico caratteristici dei nostri paesi, non sono cambiate".

Il Vice Presidente cinese Xi Jinping martedì si era incontrato con il Primo Ministro Vladimir Putin a Mosca in un summit che è stato descritto da una fonte del Cremlino come "estremamente cordiale e produttivo".

Anche se la riunione tra Putin e Xi Jinping ha riguardato una vasta gamma di questioni, il principio guida era quello di affrontare le relazioni bilaterali da una prospettiva multi-polare.

Putin ha detto al Vice Presidente Xi Jinping, che si prevede possa succedere al Presidente Hu Jintao nel 2013, che la Russia continuerà a prestare alla Cina il suo sostegno su tutte le questioni, compreso il problema di Taiwan.

"Abbiamo sempre sostenuto la Cina su questioni più sensibili, compreso il problema di Taiwan," ha affermato. "Abbiamo intenzione di continuare a costruire relazioni con la Cina sulla base del rispetto per i nostri interessi comuni".

Boris Gryzlov, presidente della Duma di Stato e presidente del partito Russia Unita del Consiglio Supremo, ha ribadito il sostegno di Putin.

"Il governo cinese è l'unico governo legittimo che rappresenta tutta la Cina e Taiwan è una parte integrante della Cina", ha detto Gryzlov durante la seconda inter-conferenza del dialogo tra i partiti della Russia Unita ed il Partito Comunista cinese Martedì.

Il vice presidente cinese, che si trova in Russia per cinque giorni di colloqui, ha risposto sottolineando l'importanza di affrontare i pressanti problemi globali da una prospettiva multi-polare.
"Nel mezzo delle profonde trasformazioni dell'ordine economico mondiale, dobbiamo prendere in considerazione gli interessi della Russia, della Cina e dei paesi in via di sviluppo," Xi Jinping ha sottolineato. "La Cina e la Russia devono sostenere questi ultimi, così come la creazione di un mondo multipolare e la democratizzazione delle relazioni internazionali".

Xi ha aggiunto che la Cina vuole che la Russia "svolga un ruolo importante negli affari internazionali e regionali, che sarebbe in linea con il suo status di grande potenza."

Pechino, Mosca, dovrebbero fare fronte comune contro l'unilateralismo

Oggi, ogni menzione della necessità di creare un " mondo multi-polare" viene immediatamente interpretato come un rimprovero alla politica estera degli Stati Uniti, che sono stati responsabili di perseguire da soli nemici reali e immaginari sin dall'irrompere del 9/11 quasi dieci anni fa . Sebbene vi sia stata una enorme speranza che le cose potessero cambiere con una nuova leadership a Washington, il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama deve ancora ritirare l'impronta di stivale dei militari americani, che ora copre un largo tratto del “real estate” globale.

Putin ha fatto eco alle preoccupazioni francesi per una "iperpotenza" americana durante un discorso alla conferenza sulla sicurezza a Monaco nel febbraio 2007.

"Gli Stati Uniti hanno oltrepassato i propri confini in tutti i campi - economico, politico e umanitario - e si sono imposti sugli altri Stati", l'ex presidente russo ha detto nel suo discorso spesso citato. "Guerre locali e regionali non sono diminuite, il numero di vittime non si è ridotto, ma è aumentato. Non vediamo alcun tipo di ritegno - un uso iper-inflazionato della forza".

Questi sono punti di vista in cui il governo cinese - attualmente è impegnato dietro le quinte in una lotta con gli Stati Uniti su temi diversi che vanno dai motori di ricerca Internet a Taiwan - può facilmente identificarsi.

Ai primi di febbraio, Pechino ha annunciato di stare valutando sanzioni contro le compagnie aeree statunitensi coinvolte in un affare da svariati miliardi di dollari di armi con Taiwan, che la Cina sostiene essere una parte inseparabile della Cina continentale.

L'accordo sugli armamenti approvato dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama avrebbe dato a Taipei 60 elicotteri Black Hawk, 114 missili Patriot, e sistemi di comunicazione sofisticati. E' stato suggerito che il valore totale del pacchetto è di circa $ 6,4 miliardi.

Nel frattempo, Mosca è stata coinvolta in una sua polemica con gli Stati Uniti per i tentativi di questi ultimi di posizionare elementi di un sistema antimissile in Europa orientale. L'amministrazione Bush aveva inizialmente pensato di basare il sistema in Polonia e nella Repubblica ceca, ma Obama ha "rottamato" tali piani in gran parte per le preoccupazioni della Russia e l'ansia di Washington e Mosca di dare impulso ad un nuovo avvio nelle loro relazioni reciproche.

Tuttavia, il nuovo piano di Obama (che prevede di piazzare lo scudo in Romania, e di completarlo con dei missili intercettori SM-3 posizionati in mare, possibilmente con la partecipazione della Bulgaria), ha fatto ben poco per alleviare i timori della Russia che un tale sistema così vicino al suo domicilio possa compromettere la sicurezza nazionale. Dopo tutto, uno scudo di difesa può diventare molto offensivo se si neutralizza la capacità di una nazione di proteggere se stessa.

"La Russia ha gravi domande riguardanti il vero scopo della difesa missilistica degli Stati Uniti, in Romania," il portavoce del ministero degli Esteri russo Andrei Nesterenko ha detto ai giornalisti dopo l'annuncio da Washington. "Questo è il motivo per cui saremo sempre contro ogni dubbia azione unilaterale in materia di difesa missilistica".

In aggiunta a queste preoccupazioni comuni, Cina e Russia si sono trovati i soggetti inconsapevoli di un articolo fortemente provocatorio su Foreign Affairs, la rispettata rivista politica degli Stati Uniti. Nell'edizione del marzo/aprile 2006 , Keir A. Leiber e Daryl G. Press hanno presentato un articolo, "The Rise of US Nuclear Primacy", che ha sostenuto che "per la prima volta in quasi 50 anni, gli Stati Uniti si trovano sull'orlo di raggiungere il primato nucleare. Sarà probabilmente presto possibile per gli Stati Uniti distruggere gli arsenali nucleari di lungo raggio della Russia o della Cina, con un attacco preventivo".

L'articolo continua a fare stime disastrosamente imprecise sull' "invecchiamento arsenale nucleare" Russo, che molti osservatori degli Stati Uniti, ancora oggi credono stia arrugginendo, e il ritmo presumibilmente apatico della Cina di rinforzare l'armamento nucleare.

"Questo drammatico cambiamento nell'equilibrio della forza nucleare deriva da una serie di miglioramenti nei sistemi nucleari americani, dal rapido declino dell'arsenale della Russia, e dalla lentezza della modernizzazione delle forze nucleari della Cina".

Questa linea finale dovrebbe essere presa con il beneficio del dubbio, dal momento che gli autori avevano scritto in un momento in cui negli Stati Uniti era ancora alto il ronzio da superpotenza: "A meno che le politiche di Washington cambino, o Mosca e Pechino adottino misure per aumentare la dimensione e la disponibilità delle loro forze, Russia e Cina - e il resto del mondo - vivranno all'ombra della supremazia nucleare degli Stati Uniti per molti anni a venire".

Così è stato con una certa sorpresa che questo commento da parte del Pentagono è emerso appena la scorsa settimana. "Ci sono aspetti della loro [russa] strategia nucleare, delle loro attività militari che troviamo molto preoccupanti", ha dichiarato Michèle Flournoy, il sottosegretario al Dipartimento della Difesa per la politica. In un'intervista con il Financial Times, disse che, mentre Barack Obama aveva sottolineato "l'importanza di ridurre il ruolo delle armi nucleari (...) se leggete la recente dottrina militare russa, stanno andando nella direzione opposta, in realtà fanno sempre più affidamento sulle armi nucleari, sul ruolo delle armi nucleari nella loro strategia".

L'intervista ( "Moscow’s nuclear doctrine under fire," 18 marzo), tuttavia, non ha posto l'attenzione sulla nuova fiducia posta dall'America sui sistemi anti-missile, che sta facendo perdere l'equilibrio all'architettura nucleare globale.

Sugli altri fronti

Anche se Cina e Russia criticano gli Stati Uniti per la loro troppo ambiziosa politica estera, i legami che uniscono questi tre potenti paesi insieme, sono troppo importanti per essere interrotti. Pechino, Mosca e Washington sono i partecipanti ingombranti in una danza culturale da cui nessuno può uscire senza soffrire vero e proprio dolore. Il trucco, però, è il modo di coordinare le iniziative in modo che i partecipanti non pestino del tutto i piedi degli altri.

Attualmente, la Cina è il più grande detentore straniero di buoni del Tesoro degli Stati Uniti, mentre al tempo stesso gli Stati Uniti sono il maggior acquirente di prodotti made in China. Questa unica relazione multi-miliardaria, mentre da un lato fa molto per temperare le passioni politiche,dall'altro sta iniziando a mostrare alcune crepe.

Mosca e Washington hanno osservato in soggezione come la Cina abbia navigato praticamente indenne attraverso la peggiore crisi economica mondiale degli ultimi decenni. Nel 2009, mentre gli Stati Uniti salvavano le proprie banche più grandi, l'economia cinese ha registrato tassi di crescita del 8,7 per cento. Infatti, la principale preoccupazione di Pechino per il momento è il modo di fare atterrare un'economia surriscaldata senza subire un crollo disastroso.

Attualmente, le cose sembrano andare così bene per la Cina, che la Grecia a corto di soldi, mentre lottava per tirarsi fuori da un pozzo nero di debito, si rivolse a Pechino per i fondi di emergenza. Come il Financial Times ha spiegato, "La capitale cinese è il primo porto di scalo per i paesi e le aziende che hanno bisogno di soldi".

La riga successiva dell'articolo spiega perché gli Stati Uniti stanno iniziando a lamentarsi delle "sleali" pratiche commerciali cinesi , tra cui la "manipolazione" dello yuan, la moneta nazionale.
"L'implosione del sistema finanziario occidentale nell'arco di due anni a partire dal 2007, insieme ad una evaporazione di fiducia negli Stati Uniti, Europa e Giappone, da un giorno all'altro ha spinto la reputazione mondiale della Cina diverse tacche più in alto".

La Cina sta semplicemente facendo quello che ogni paese nella storia ha fatto quando ha acquisito un grande potere economico: espandere la sua sfera di influenza a livello mondiale, talvolta a scapito delle altri nazioni concorrenti.

Un progetto di legge bipartisan è stata introdotto martedì nel Senato degli Stati Uniti per fare pressione su Pechino per rivalutare la sua moneta, invece di ancorarla artificialmente al dollaro statunitense. Un rapporto semi-annuale del Tesoro degli Stati Uniti atteso per aprile potrebbe aumentare ulteriormente la pressione su Pechino accusando ufficialmente la Cina di manipolazione della valuta.

Ora sembra che la Cina speri che la Russia, che ha anche grandi riserve di dollari, dia sostegno contro la pressione di Washington.

Pechino spera che la Russia sosterrà la loro posizione in merito al tasso di cambio yuan, il vice ministro del Commercio cinese Gao Hucheng ha detto a Mosca mercoledì.

"La Cina è riuscita a mantenere il tasso di cambio stabile nel momento più difficile. E lo yuan non è sottovalutato", ha detto. "Spero che la Russia adotterà un approccio obiettivo e sosterrà la Cina sulla questione dello yuan."

Cina e Russia hanno recentemente firmato quasi 8 miliardi di dollari di contratti e di accordi che mirano a promuovere la cooperazione bilaterale nel settore bancario, dell'industria e dei progetti di infrastrutture, ha aggiunto.

In seguito al suo viaggio di 5 giorni in Russia, il Vice Presidente cinese Xi Jinping si recherà in visita ufficiale in Bielorussia, Finlandia e Svezia.

Robert Bridge, RT

Traduzione: Il Consiglio

Versione originale: Beijing and Moscow make the case for multi-polar global solutions

Sunday, 21 March 2010

QdS.it: Nei prossimi anni sempre meno benzina, sempre piú biocarburanti

L’agricoltura siciliana in crisi e l’Italia importa i biocarburanti
di Rosario Battiato

PALERMO - Sul fronte dei biocarburanti qualcosa, seppur stentatamente, sembra muoversi in Sicilia. Venerdì 26 marzo a Marsala si illustrerà l’iniziativa che prevede la sperimentazione di una miscela di etanolo-diesel sulla flotta autobus del trasporto pubblico del Comune. Eppure non basta perché le materie prime, componente essenziale per la produzione dei biocarburanti, scarseggiano in Italia e la Sicilia anziché puntare sulla loro produzione si vede ancora a fare il fanalino di coda nelle varie graduatorie regionali.

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Thursday, 18 March 2010

The National (Abu Dhabi): la Cina diminuisce prestiti all'economia americana

US mortgage fears over foreign debt

I proprietari di case degli Stati Uniti, già a corto di soldi, potrebbero dover affrontare rate del mutuo superiore se due delle maggiori economie asiatiche continuano a ridurre le proprie disponibilità di titoli americani.

"Se questo dovesse continuare, se la Cina dovesse smettere di riciclare i suoi dollari in titoli del tesoro statunitense, ci potrebbero essere conseguenze disastrose per la “Main Street” in America poichè i tassi ipotecari potrebbero muoversi al rialzo", ha detto Chris Rupkey, il capo economista finanziario alla Bank of Tokyo-Mitsubishi a New York.

Cina e Giappone sono due dei più grandi detentori stranieri di buoni del Tesoro statunitense. Nel mese di gennaio, ambedue hanno ridotto le loro partecipazioni del debito pubblico degli Stati Uniti mentre una misura della domanda di asset finanziari statunitensi è scesa al minimo da sei mesi. Ma la Cina è rimasta il più grande proprietario estero di Buoni del Tesoro, anche se le sue partecipazioni sono cadute di 5,8 miliardi di dollari netti a 889 miliardi di dollari, secondo i dati pubblicati ieri dal Dipartimento del Tesoro.

La relazione ha anche mostrato che il Giappone ha tagliato le sue partecipazioni nel mese di gennaio di 300 milioni di dollari a 765.4 miliardi di dollari .

La Cina è stato un venditore netto di tesori per tre mesi consecutivi, il periodo più lungo dalla fine del 2007. Funzionari cinesi hanno messo in discussione il ruolo del dollaro come valuta di riserva e, recentemente, hanno chiesto garanzie circa la sicurezza del debito pubblico degli Stati Uniti con il deficit di bilancio allargato a un record di 1,6 mille miliardi di dollari previsti quest'anno.

L'acquisto internazionale di azioni a lungo termine, note e obbligazioni ammonta a 19.1 miliardi di dollari netti, rispetto ad acquisti per 63.3 miliardi di dollari netti lo scorso dicembre, la relazione ha mostrato. Quello era il più piccolo aumento netto di acquisti sin da luglio.

Secondo un sondaggio Bloomberg News, gli economisti hanno previsto che gli asset finanziari a lungo termine degli Stati Uniti potrebbero mostrano un incremento netto di 47.5 miliardi di dollari nel mese di gennaio, secondo la mediana di quattro stime.

Se si includono i titoli a breve termine, come gli swap di azioni, il totale dei flussi di investimento mostra come gli stranieri abbiano venduto 33.4 miliardi di dollari netti dopo l'acquisto netto di 53.6 miliardi di dollari del mese precedente. Il premier cinese Wen Jiabao questa settimana ha chiesto rassicurazioni da parte degli Stati Uniti sulla protezione del valore delle attività Cinesi in dollari.

Gli economisti hanno detto che le vendite da parte della Cina e del Giappone potrebbero essere temporanei mentre la più grande economia mondiale rimbalza dalla recessione e mentre le preoccupazioni si concentrano sul debito pubblico di paesi dell'Unione europea come la Grecia.

"Nel breve termine, non c'è bisogno di allarmarsi poichè i cambiamenti di portafoglio si verificano spesso all'inizio dell'anno", ha detto Rupkey. "Gli Stati Uniti continueranno a vedere un rinnovato afflusso entro la fine dell'anno, mentre la loro economia resta un'oasi di relativa calma, ora che gli altri crediti sovrani stanno sperimentando problemi con i carichi di debito".

In Giappone, gli analisti hanno detto che il governo stava spingendo la Banca del Giappone ad allentare la sua già allentatissima politica di indebolimento dello yen, sperando che ciò dia impulso alle esportazioni e permetta di spiazzare la deflazione.

Traduzione: Il Consiglio

Versione Originale: US mortgage fears over foreign debt

Wednesday, 17 March 2010

Comitati Due Sicilie - Sicilia: Cialdini, vediamo se il Tar difende anche questo delinquente

Cialdini non merita una strada (LA SICILIA)

RIPOSTO. "Il generale fu un criminale di guerra". Il sindaco deciderà se fare cambiare intestazione
Può Riposto essere inserita tra le "Città per la vita - Città contro la pena di morte" e annoverare nello stesso tempo nella propria toponomastica una strada dedicata a un autentico criminale di guerra - il generale Enrico Cialdini - che non esitò a mettere a ferro e fuoco interi paesi del meridione, appena annesso al Piemonte, passando per le armi uomini, donne e bambini?

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Tuesday, 16 March 2010

SwissInfo.ch (Svizzera): La Merkel vuole la Grecia fuori dall'Euro

12 marzo 2010 - 20:11
Grecia: Merkel; Paesi in rosso fuori da euro

BERLINO - Lo aveva detto mercoledì e ha mantenuto la promessa. La cancelliera tedesca Angela Merkel (Cdu) aveva invocato sanzioni più incisive in Eurolandia per prevenire in futuro eventuali casi come quello greco. Oggi, questa minaccia ha preso forma: i Paesi che non rispettano i parametri del Patto di Stabilità, dovrebbero essere espulsi dall'Unione monetaria.

La proposta l'ha lanciata questa mattina, dalle pagine del quotidiano "Financial Times" (Ft), il ministro delle Finanze tedesco, il conservatore Wolfgang Schaeuble (Cdu), e poche ore dopo la Merkel - attraverso una portavoce del governo - ha condiviso l'opinione del suo ministro.

A mali estremi, quindi, estremi rimedi, sembra essere la logica di Berlino. Ma il premier Giorgio Papandreou non deve temere di essere estromesso dal club. Sempre oggi, infatti, sono circolate voci di stampa di un piano Ue da 55 miliardi di euro per salvare Atene. L'indiscrezione è del quotidiano austriaco "Kurier", secondo cui la Grecia potrebbe ricevere questi aiuti dall'Unione europea.

In un primo momento, sottolinea il giornale, Berlino garantirebbe 20 miliardi e Parigi altri 10 miliardi. La Germania, spiega il "Kurier", potrebbe finanziare metà della somma attraverso delle garanzie e l'altra metà con l'acquisto di titoli di Stato greci. E Papandreou, che ha visto la Merkel a Berlino venerdì scorso, non dovrebbe neanche aspettare tanto: le prime misure di questo salvataggio, conclude "Kurier", potrebbero essere messe a punto nella settimana prima di Pasqua.

Fonte: SwissInfo.ch

Wednesday, 10 March 2010

Corriere.it: Distensione USA-Sicilia porta altri frutti

Operazione antimafia in Sicilia e negli Usa

Almeno 20 arresti effettuati dalla polizia in Italia oltre a 6 messi a segno dall'Fbi a New York e Miami

MILANO - Un'operazione antimafia condotta dagli uomini del Servizio operativo centrale (Sco) della Polizia, della squadra mobile di Palermo e dell'Fbi è in corso in Italia e negli Stati Uniti. Diversi gli arresti effettuati sia in Sicilia sia negli Usa. Associazione mafiosa, riciclaggio, estorsioni, tentato omicidio, traffico di droga e altro: sono questi i reati contestati.

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RomagnaOggi.it: La WindJet piazza un suo uomo a guida aeroporto Forlì

Forlì, l'aeroporto punta a quota 800mila passeggeri

FORLI' - L'aeroporto di Forlì Luigi Ridolfi punta a chiudere il 2010 con 800 mila passeggeri. E' il primo obiettivo di Angelo Lo Bianco, il nuovo direttore generale dello scalo, che si è appena insediato.

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Economist.com (UK): Telecom Italia, la fine si avvicina. Rete fissa forse acquisita dal governo.

Avviso di chiamata

La più grande impresa di telecomunicazioni Italiana affronta un futuro incerto
Non ci poteva essere un avvertimento migliore dei rischi di essere coinvolti con la compagnia telefonica nazionale in Italia: alla fine di febbraio Telecom Italia ha detto che un'inchiesta sulle presunte frodi fiscali su larga scala e sul riciclaggio di denaro sporco che coinvolgono Sparkle, la sua unità voce e banda larga all'ingrosso, ed un'azienda rivale nel campo della banda larga, Fastweb, aveva costretto l'azienda a ritardare l'annuncio dei risultati 2009 di un mese. Si pensa che la coppia sia rimasta coinvolta in una truffa orchestrata dalla mafia calabrese. Nel frattempo, il dibattito sul futuro di Telecom Italia sta arrivando ad un punto di snodo, con Telefónica, il principale operatore in Spagna, apparentemente destinato a svolgere un ruolo cruciale.

Nel 2007, a seguito di due leveraged buy-out che hanno lasciato Telecom Italia con un debito enorme, il governo ha predisposto la presa del controllo del gestore da parte della famiglia Benetton, di Telefonica e di un gruppo di istituzioni finanziarie locali, Mediobanca, Intesa Sanpaolo e Generali. Azionista di controllo di Telecom Italia a quel tempo, Pirelli, era stato coinvolto in serie trattative per la vendita alla americana AT & T ed alla messicana America Movil, ma il governo avesse voleva mantenere Telecom Italia in mani nazionali.

Pirelli ha perso più di 3 miliardi di € (4,1 miliardi dollari) per la sua partecipazione in Telecom Italia, e l'operatore si è dimostrato un investimento allo stesso modo disastroso per gli azionisti attuali. Il prezzo delle sue azioni è sceso di oltre la metà dal momento in cui hanno preso il controllo a causa di ricavi in declino e per le preoccupazioni sul debito. Questo, a sua volta, ha messo sotto pressione le banche per deprezzare il loro investimento di conseguenza. Esse ora spingono per una soluzione drastica.

La soluzione più ovvia, riconoscono alcuni dei soci italiani della ditta, è l'acquisto di Telecom Italia da parte di Telefónica, approfondendo una partnership industriale che ha già portato circa € 1,3 miliardi di sinergie dal 2008. A parte il debito ed alcuni problemi operativi al suo business nel mobile italiano che non dovrebbe essere troppo difficile da appianare, Telecom Italia è in una forma ragionevole. Deve affrontare relativamente poca concorrenza a casa, ha margini sani e flusso di cassa, e possiede un business brasiliano che potrebbe affiancarsi a quello di Telefónica. In effetti, scopo principale della società spagnola, quando ha investito in Telecom Italia nel 2007 era di impedire ad América Móvil di ottenere una posizione dominante in Brasile.

Politicamente, invece, la vendita di Telecom Italia a una società straniera è probabilmente ancora inaccettabile (Solo una delle aziende di telecomunicazioni nazionali europee, Sonera in Finlandia, è mai caduta in mani straniere.) Dato che i profitti di Telecom Italia sia nel fisso che nella sua attività di telefonia mobile dipendono dalla regolamentazione del settore, i buoni rapporti con il governo sono cruciali. E Telefónica stessa potrebbe non avere alcuna fretta di piombare sull'operatore nazionale di un altro paese con prospettive di crescita deboli.

Dopo settimane di intensa speculazione su una fusione con Telefónica, quindi, una confusa soluzione italiana ora sembra probabile. Intesa Sanpaolo ha apparentemente suggerito al primo ministro italiano, Silvio Berlusconi, di fare comprare al governo le infrastrutture della linea fissa di Telecom, la parte politicamente più sensibili del business, assicurandosi che resti italiano e consentendo nel contempo all'impresa di pagare la riduzione del debito. La divisione brasiliana di telefonia mobile potrebbe anche essere venduta.

Se il governo acquistasse veramente la rete nazionale, Berlusconi media company, Mediaset, potrebbe beneficiare, secondo persone vicine ai principali azionisti di Telecom Italia. Mediaset, che si basa attualmente su un modello tradizionale di trasmissione, potrebbe trovare un accordo con l'unità nazionalizzata per iniziare a vendere la televisione sulla rete a banda larga di quest'ultimo.

Spezzare l'azienda su queste linee trasformerebbe il nucleo di Telecom Italia in un business di vendita al dettaglio rivolto ai clienti. I dirigenti della società si preoccupano che, spogliata della sua rete, l'azienda perderebbe il suo vantaggio competitivo. Essi si oppongono fortemente a uno smembramento, così come Telefónica, anche se uno smembramento di Telecom Italia potrebbe dare l'opportunità alla società spagnola ad acquistare alcune o tutte le sue imprese che lo compongono. Telecom Italia, uno dei pionieri delle telecomunicazioni in Europa le imprese nel 1990, sembra diretto verso un futuro senza gloria.

Fonte: The Economist
Traduzione: Il Consiglio

Tuesday, 9 March 2010

LaSiciliaWeb.it: Lombardo risponde a Miccichè

Termini Imerese
Lombardo: "Centrali nucleari in Sicilia? Il governo se le scordi"

TERMINI IMERESE (PALERMO) - "Sono convinto che il governo Berlusconi si farà in quattro per cercare di costruire centrali nucleari in Sicilia, ma sappiano che noi lo impediremo. Se lo scordino". Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, a margine del congresso regionale della Fiom in corso a Termini Imerese.

Fonte: LaSiciliaWeb.it

Asca.it: Distensione Sicilia-USA, Lombardo incontra ambasciatore

08-03-2010
SICILIA: LOMBARDO INCONTRA AMBASCIATORE USA THORNE

(ASCA) - Palermo, 8 mar - Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha incontrato, a palazzo d'Orleans, l'ambasciatore degli Stati Uniti d'America in Italia, David Thorne, che era accompagnato dal Console generale J. Patrick Truhn.

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Sunday, 7 March 2010

EffeDiEffe.com: OGM, la Commissione Europea a supporto della mafia globale

Barroso ha servito il suo padrone (Monsanto)

La Commissione Europea ha legalizzato la commercializzazione e quindi la semina di numerosi organismi geneticamente modificati, fra cui la patata Amflora (creata nei laboratori BASF, una volta dedita alla fabbricazione dei nastri per registratori vocali) e il mais MON 863.

Il colpo di mano (perchè di questo si tratta) è opera del commissario capo Barroso, appena riconfermato (non dagli elettori) ad un secondo mandato.

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Thursday, 4 March 2010

Paolo Franceschetti Blog: Ecco di cosa parla il "complottista" Dell'Utri

Il delitto Pasolini. Siamo tutti in pericolo.


PREMESSA
«Io so i nomi dei responsabili delle stragi italiane». Così scriveva Pier Paolo Pasolini il 14 novembre 1974 sul Corriere della Sera, in un articolo che sarebbe stato poi ricordato come il “romanzo delle stragi”.
Un anno dopo, il 1 novembre 1975, rilascia un'intervista a Furio Colombo per La Stampa. Titolo dell'intervista, per espressa volontà di Pasolini: "Siamo tutti in pericolo".
Il giorno dopo, il 2 novembre 1975, giorno dei morti, il corpo del grande poeta viene trovato privo di vita all'Idroscalo di Ostia.

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SiciliaInformazioni.com: La smobilitazione di Sigonella potrebbe essere inziata

Licenziamenti nella base di Sigonella.
L'assessore Capuana scrive a La Russa


L'assessore delegato ai rapporti istituzionali con la Base militare di Sigonella della Provincia di Catania, Daniele Capuana, "esprime preoccupazione per il licenziamento di 62 dipendenti civili annunciato dal comando delle forze armate americane nella base etnea della marina statunitense".

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Wednesday, 3 March 2010

The National (Abu Dhabi): Un vento di cambiamento che viaggia lontano

Un vento di cambiamento da sud per Lippi
Ian Hawkey
Marcello Lippi, l'allenatore dell'Italia, ha convocato la sua squadra per il match di domani in preparazione della coppa del mondo contro il Camerun poche ore prima di un piccolo ma significativo colpo di stato geografico che ha colpito la tabella della Serie A.

Da domenica pomeriggio, Lippi sapeva che le sue scelte avrebbero stimolato grida di gioia tra gli isolani della nazione. Quella sera, Palermo, dalla Sicilia, ha si è poi lanciato nella prime quattro di lega battendo la Juventus.

Questo è un buon momento per essere fuori dalla penisola nel calcio italiano. Un paio di giocatori provenienti da Cagliari, in Sardegna, e altri due da Palermo, sono stati inclusi nell'ultima rosa di nomi dei campioni del mondo prima di rilasciare la lista ufficiale dei 23 che andranno in Sudafrica

Ed è un buon momento per essere impiegati nel sud d'Italia - le isole si considerano come parte di esso - perché otto della squadra per l'amichevole contro il Camerun sono tratte da club di lì.

Per coloro che stanno contando, è possibile aggiungere alcuni dei luogotenenti più fidati di Lippi, che, pur assunti dai giganti del nord Italia, sono nativi della metà inferiore della penisola. Fabio Cannavaro, napoletano, continua come capitano pur essendo più che 30enne. Il mastino Rino Gattuso, che proviene dalla Reggina, è rimasto nella squadra anche dopo la poca forma dimostrata con il Milan.
In Italia, la gente tiene un conteggio della diversità regionale degli azzurri, perché è un paese diviso, e, come sempre, la cultura del calcio riflette tutto questo. Lo senti dai canti dei tifosi. Le serenate standard in tribuna per ogni visitatore da qualsiasi luogo al di sotto di Roma sono costellate di termini beffardi come “contrabbandieri”, “zingari” o “terroni”, un generalizzato insulto per la gente del sud.

I club siciliani in serie A non sono affatto sorpresi quando sentono qualcuno in mezzo alla folla in uno stadio del nord grida "mafiosi". Una volta chiesi a Cannavaro, che è orgoglioso di venire da Napoli, quello che lui immaginava fosse lo stereotipo per un uomo dalla sua città “Oh, gli estranei pensano che tutti noi vogliamo rubare o ingannarli”, ha sorriso.

Il Napoli è stato l'ultimo club del sud a vincere lo scudetto, nel periodo d'oro di Diego Maradona. L'attuale revival del club ha un qualche punto di forza. Siese due punti fuori sotto un posto in classifica che li porterebbe in Champions League la prossima stagione, e hanno tre giocatori nella Nazionale di Lippi.

Più vicino alla Champions League del prossimo agosto è ora il Palermo, dal 2-0 di domenica alla Juve, e l'invasione dei primi otto posti della Serie A è completata dal Cagliari, il cui portiere Federico Marchetti ed il centrocampista offensivo Andrea Cossu sono stati convocato da Lippi.

Cossu celebra la sua prima convocazione e, insieme al portiere sardo del Palermo Salvatore Sirigu, un altro esordiente, potrà apprezzare di aver fatto storia per la sua isola. Non ci sono mai stati due nativi sardi insieme in una prima squadra italiana, e nessuno nato in quell'isola ha giocato per l'Italia dai tempi di Gianfranco Zola.

Cossu è una storia romantica. Ha 29 anni, ha trascorso la sua carriera bilico tra serie B e A, ma in tutto quel tempo ha mantenuto vivo il suo affetto per Cagliari. I loro fans dicono che anche quando giocava per il Verona, Cossu tornava indietro a casa per unirsi a loro sugli spalti a sostegno del Cagliari.

Cossu, un intelligente fornitore di assist, e si presenta come un sardo, se si scusa lo stereotipo. Non è un gigante. “In Sardegna abbiamo buoni geni da fantini”, ridacchia il piccolo Zola.

“Nel corso della storia siamo stati sottovalutati”, aggiunge. "Siamo lontani dai centri del potere e siamo stati penalizzati per questo. La vita non è facile in Sardegna. Non ci sono grandi industrie e le persone hanno sempre lavorato sodo. Ma noi vogliamo dimostrare che siamo capaci di grandi cose”.

Traduzione: IlConsiglio.Blogspot.com

Fonte Originale: “A southerly wind of change for Lippi”, The National 1 marzo 2010

L'Espresso: Le foto di Di Girolamo con il boss

Di Girolamo, ecco le foto

Il senatore del Pdl nega di aver mai avuto rapporti con la malavita organizzata. Ma "L'espresso" ha trovato le sue immagini amichevoli insieme a un boss della 'Ndrangheta.

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FNS: Sulla commissione regionale per 150 anni unità

SCIANO’ (FNS): PER IL 150° ANNIVERSARIO DELLA COSTITUZIONE DEL REGNO D’ITALIA OCCORRE UNA COMMISSIONE CHE RECUPERI LA VERITA’ SULLE TRAGICHE VICENDE DEL RISORGIMENTO ITALIANO IN SICILIA.

E’, INFATTI, GIUNTA L’ORA DI DIRE “BASTA” AI MITI FALSI E BUGIARDI, AI LAVAGGI DI CERVELLO, AL COLONIALISMO CULTURALE E …. ALLA SINDROME DI STOCCOLMA.

KUMMUNIKATU STAMPA FNS


Il fatto che il Governo Regionale Siciliano (ripeto: “SICILIANO”) abbia insediato una Commissione, per le “celebrazioni” del 150° anniversario della fondazione del Regno d’Italia, ci lascia molto delusi e perplessi. Soprattutto perché è stato preannunciato che, nell’ambito di tali manifestazioni, rientrerebbe, in anteprima, la “celebrazione specifica” della vicenda dello sbarco garibaldino a Marsala, avvenuto, com’è noto, l’11 maggio del 1860, sotto tutela navale, militare, finanziaria e politica, della GRAN BRETAGNA.

A tal proposito, va denunziata l’anomalia giuridica, politica e morale, in base alla quale fra le competenze della Commissione, non “sarebbe” stata posta quella di “riconoscere” e di assicurare il diritto (finora negato, di fatto, dalla Cultura ufficiale) del Popolo Siciliano alla VERITA’. Né la competenza ad operare affinchè l’occasione della ricorrenza del 150° anniversario possa diventare ANCHE l’occasione per rimuovere almeno qualche “pezzo” della colossale AGIOGRAFIA RISORGIMENTALE che offende la intelligenza e la dignità del Popolo Siciliano, in quanto strumento ed espressione, soprattutto in Sicilia, di LAVAGGIO DI CERVELLO e di SINDROME DI STOCCOLMA. Se non di ALIENAZIONE CULTURALE e di COLONIALISMO.

Sarebbe, invece, utile e doveroso ritrovare, attraverso documentazioni e testimonianze storiche CERTE, AFFIDABILI e SERIE, almeno qualche “pezzo” delle tante verità negate.

Come quella, ad esempio, di un particolare, volutamente “CANCELLATO”, e cioè il FATTO che a MARSALA la popolazione fu così coraggiosa e fiera da non partecipare affatto alle accoglienze volute e organizzate dagli Inglesi, che peraltro avevano un peso finanziario ed economico rilevante. E da trattare come “CANI IN CHIESA” gli stessi garibaldini.

* * *

I Marsalesi, peraltro, furono così intelligenti e capaci di comprendere come realmente stessero andando le cose, che apposero, alle finestre e alle porte delle rispettive abitazioni, cartelli con la scritta “DOMICILIO INGLESE”. Ciò al fine di evitare violenze e saccheggi da parte dei “liberatori” garibaldini. Se a Marsala vi fosse stata in corso una rivoluzione per l’Unità d’Italia,, come giurano i rappresentanti della cultura ufficiale, non sarebbe stato necessario scrivere cartelli del genere. Sarebbe bastato scrivere: “DOMICILIO ITALIANO”.

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Si ricordi, altresì, che Marsala non era un villaggio sperduto, ma, al contrario, era il POLO VITI-VINICOLO più importante e più moderno del Mondo. E si ricordi che la Sicilia, in quel momento, aveva ben tre UNIVERSITA’, perfettamente funzionanti e di alto livello (Palermo, Catania e Messina), e disponeva di altrettanti POLI METALMECCANICI, superiori di gran lunga a quelli esistenti nel Nord e nel Centro-Italia.

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E sarebbe opportuno pure ricordare che nel porto di Marsala, in quel fatidico 11 maggio 1860, stazionavano, minacciose e possenti, due grosse navi da guerra BRITANNICHE, la ARGUS e l’INTREPID, per TUTELARE lo “sbarco” dei Garibaldini da qualsiasi INTERFERENZA della navi duo-siciliane. Compito, questo, che i due rispettivi Commanders eseguirono con zelo tipicamente britannico. E con prepotenza.

E andrebbe, addirittura, sottolineato (perché fin troppo significativo) pure il fattaccio, inspiegabile, che il Battaglione dei Carabinieri a piedi del Regno delle Due Sicilie, di presidio a Marsala e comandato dal Colonnello Francesco DONATI, era stato trasferito, tre giorni prima dello “sbarco”, da Marsala ad Agrigento, per ordine di un generale, corrotto e traditore, che poi sarebbe entrato, ( pure lui !), nell’Esercito del Regno d’Italia. Grazie a questo meschino TRADIMENTO, al momento dello sbarco non era presente, nel territorio di Marsala, neppure un soldato duo-siciliano, che potesse contrastare il passo a GARIBALDI. O, meglio, che potesse disturbare la tragi-commedia in corso.

Ed infine, parliamo di una verità scomoda ed occultata, che era ed è una premessa necessaria per capire il MIRACOLO dello SBARCO e delle vicende successive. Quella, cioè, dell’INCREDIBILE CIRCOSTANZA che aveva visto i due “Piroscafi Garibaldini”, PIEMONTE e LOMBARDO, (acquistati dalla Compagnia Rubattino e messi, dal Governo di Torino, a disposizione dell’Eroe dei Due Mondi), viaggiare, da Quarto alla Sicilia, SCORTATI da alcune navi della flotta militare sabauda, comandata dall’Ammiraglio PERSANO. Mentre, alle spalle della flotta sabauda navigarono alcune navi da guerra britanniche che scortavano gli uni (gli eroi garibaldini) e gli altri (i prodi navigatori sabaudi). Gli Inglesi, infatti, conoscevano troppo bene i LIMITI dei PATRIOTI RISORGIMENTALI, che avevano, alle loro spalle, i “fiaschi” degli “SBARCHI” di PISACANE e dei Fratelli BANDIERA e tanti altri costosi “PASTICCI”.

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Della FAVOLA di “Salemi capitale d’Italia” per un giorno, parleremo in altra occasione. Dei PICCIOTTI SICILIANI, che, a pagamento, seguivano, a modo loro, le vicende garibaldine, ci preme evidenziare che, fatte salve pochissime eccezioni, non erano che PICCIOTTI DI MAFIA, comandati dai rispettivi capi-cosca, e che si erano “specializzati” nei saccheggi, nei furti, negli stupri, nelle violenze. E che poi avrebbero questuato, non invano, PENSIONI trasmissibili agli EREDI, terre da sottrarre alle aspettative dei contadini, “posti”, poteri, privilegi ed …. altro.

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Non dimentichiamo che i cosiddetti MILLE erano supportati e/o “sostituiti” nei combattimenti da migliaia di soldati e di ufficiali dell’ESERCITO PIEMONTESE, da MERCENARI di ogni risma e di ogni ETNIA, fra i quali (circa 20.000) i soldati della LEGIONE UNGHERESE, che avevano buona professionalità e regolare “CONTRATTO” collettivo. E che sarebbero rimasti a disposizione del REGNO D’ITALIA per molti anni ancora.

Intanto, l’FNS ricorda, educatamente (come vuole il Presidente della Repubblica Italiana), al Presidente della Regione, Raffaele LOMBARDO, al Governo e al Parlamento Siciliano, il detto latino: “AMICUS PLATO, MAGIS AMICA VERITAS”. E ricorda anche la considerazione di Leonardo SCIASCIA, secondo la quale è vero che bisogna faticare e soffrire per ottenerlo, ma alla fine la VERITA’ VIENE SEMPRE A GALLA!


Palermu, 3 Frivaru 2010


GIUSEPPE SCIANO'
Segretario Politico FNS
(scianogiuseppe@libero.it)


Si ringrazia per la cortese attenzione.
L’Addetto alla Comunicazione e alle P.R.
(Giovanni Basile)
(fnsnews@alice.it)