Monday 25 October 2010

TG1.rai.it: Terzigno, bandiera italiana bruciata; a mezz'asta al comune

A Boscoreale bruciata bandiera italiana
Sul pennone del comune il tricolore è stato abbassato a mezz'asta. Il ministro Prestigiacomo: "Aspetto le dimissioni di Leone". Nella notte a Terzigno due persone fermate e rilasciate.

BOSCOREALE (NAPOLI) - Alcuni manifestanti hanno bruciato una bandiera italiana in piazza Pace a Boscoreale contro la decisione di aprire una seconda discarica in cava Vitiello a Terzigno (Napoli). Al pennone del comune, invece, il tricolore è stato abbassato a mezz'asta ed è stato esposto un drappo viola tra gli applausi della folla presente.

IL MINISTRO PRESTIGIACOMO. "Attendiamo la lettera di dimissioni annunciata dal presidente del parco del Vesuvio. Quando le dimissioni arriveranno saremo prontissimi ad accettarle". E' quanto afferma il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo."Sorprende semmai - aggiunge il ministro - che non si sia dimesso due anni fa quando venne votato dal parlamento il decreto sull'emergenza rifiuti che conteneva la individuazione della seconda discarica a Terzigno".

SCONTRI A TERZIGNO. Sono durati fino all'alba e per tutta la notte gli scontri tra la polizia e la popolazione di Terzigno che vuole impedire l'apertura di una nuova discarica sul suo territorio: le forze dell'ordine hanno caricato in massa, dopo l'una di notte, i manifestanti che presidiavano la strada che dà l'accesso alla discarica "Sari", disperdendoli a manganellate e lacrimogeni. Due persone sono state fermate e poi rilasciate, almeno tre sono i contusi. La carica è arrivata dopo una giornata e una serata di fuoco, con blocchi stradali, mezzi dati alle fiamme, cariche della polizia per far passare i camion della spazzatura.

MANGANELLI: "NOI ANDIAMO AVANTI". "Siccome a Terzigno si deve sversare, faremo in modo che questo sia possibile anche se dovesse costare l'uso della forza", ha detto il capo della Polizia Antonio Manganelli durante un'audizione in Senato. "C'è rammarico per il fatto che temi che altri soggetti sono chiamati a risolvere trovino in un ruolo di supplenza le forze di polizia". Le parole del Capo della polizia, Antonio Manganelli, sugli incidenti con gli agenti a Terzigno: "Noi - ha aggiunto - non siamo certo nemici di chi manifesta, facciamo il nostro lavoro".

SCONTRI FINO ALL'ALBA. Il governatore Caldoro aveva deciso infatti nella serata di mercoledì l'apertura della seconda discarica nel comune vesuviano. Subito sono partiti gli attacchi alle forze dell'ordine e le cariche di reazione dei poliziotti. Una situazione di scontri che è andata avanti per tutta la notte. L'ultimo scontro all'alba. Dopo il lancio di grossi petardi da parte di un gruppo di persone e la risposta della polizia con l'utilizzo di lacrimogeni, la folla dei manifestanti ha iniziato a correre per il timore di essere raggiunta dai lanci delle forze dell'ordine che hanno reagito all'attacco. La situazione resta molto tesa. Le persone presenti sul posto lamentano bruciori agli occhi e alla gola per l'utilizzo dei lacrimogeni.

IL DOCUMENTO. "L'unica strada è il rispetto della legge e questa prevede la realizzazione della nuova discarica di Cava Vitiello, una discarica controllata e sicura in grado di garantire la massima tranquillità alle popolazioni residenti migliorando radicalmente la situazione attuale". È questo il documento approvato durante il vertice che si è svolto a Roma. Lo ha reso noto Nicola Formichella a nome dei parlamentari Pdl della Campania. "Questa è la conclusione - si legge nel documento - dell'incontro tra i parlamentari campani, il presidente Caldoro e i presidenti delle province Cesaro, Cirielli e Sibilia. L'ordinanza del presidente della Regione cesserà gli effetti il prossimo 26 ottobre". "La delegazione parlamentare ha appreso - si legge ancora - con soddisfazione che nei prossimi giorni partiranno le procedure di appalto per i termovalorizzatori di Napoli Est e Salerno e dell'avanzata costruzione degli impianti di biostabilizzazione e compostaggio dei rifiuti bloccati da anni".

giovedì, 21 ottobre 2010

Fonte: TG1.Rai.it

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