John Turturro diventa cittadino di Aragona
giovedì 31 marzo 2011
Ha costruito la sua fortunata e brillante carriera cinematografica su alcune qualità che ne hanno fatto un attore di culto, apprezzato dai più esigenti critici come dai tanti fan che riempiono i cinema ad ogni sua uscita. Ironia acuta, presenza brillante ed una buona dose di sarcasmo in John Turturro si fondono tanto da farne un simbolo di quell’ambiente neworkese dal quale l’attore proviene, caratterizzato da un intricato miscuglio della tradizione e della cultura italiana, ebrea ed africana. Turturro non ha mai nascosto la sua origine italiana, anzi ne ha sempre tratto motivo d’orgoglio personale e artistico.
Figlio di una cantante jazz di origini siciliane, annovera tra i suoi parenti più vicini una nonna, Rosa Terrasi, nata ad Aragona, in seguito trasferitasi negli Stati Uniti ma rimasta sempre una cittadina italiana. Un legame con la Sicilia che da embrionale si è man mano sviluppato fino a diventare quasi un’esigenza di vita. E’, infatti, notizia di questi giorni (dopo i casi di Robert De Niro e di Francis Ford Coppola) il raggiungimento da parte di John Turturro di un obiettivo che inseguiva da anni e che, adesso, lo rende orgoglioso: la naturalizzazione, ovvero, secondo quanto prevede la legge italiana, l’aver acquisito la cittadinanza italiana tramite la discendenza diretta, e documentata, da cittadini italiani (nel caso di Turturro proprio la nonna aragonese).
Nel corso della sua più che trentennale carriera di stella del cinema americano, Turturro è stato diretto da alcuni tra i più importanti registi del secondo novecento, da Scorsese ad Allen, da Cimino a Redford, fino ad instaurare un prolifico e duraturo rapporto personale e professionale con Spike Lee e con i fratelli Coen, registi che più di altri hanno saputo valorizzare al meglio le sue caratteristiche istrioniche, a volte contenendone bravura ed abilità. Miglior attore a Cannes nel 1992 con Barton Fink dei Coen, interpretazione che nello stesso anno gli è valsa anche un David di Donatello, da allora Turturro inizia ad avvicinarsi al teatro ed alla letteratura italiana. Nel 1997 è stato un intenso Primo Levi ne La tregua di Francesco Rosi, film per il quale decide di perdere diversi chili per rendere più credibile la sua interpretazione.
In seguito, ha curato lo spettacolo Fiabe italiane, ispirato all’omonimo volume di Italo Calvino e alle favole del siciliano Giuseppe Pitrè. E il viaggio alla riscoperta della sua italianità è proseguito con il suggestivo documentario Prove per una tragedia siciliana, dichiarazione d’amore di un figlio lontano per la propria terra madre (che fu dei suoi nonni), narrata dalla profonda voce di Andrea Camilleri e magistralmente fotografata da Marco Pontecorvo. La sua ultima fatica lo ha visto interessarsi ed avvicinarsi alla tradizione ed alla musica popolare napoletana col documentario intitolato indicativamente Passione, ovvero quello stesso sentimento che da alcuni giorni lega ancor di più la Sicilia con uno dei rappresentanti più importanti della settima arte.
(Antonio Fragapane)
Fonte: LiveSicilia.it
Sunday, 3 April 2011
Financial Times: L'Iran accumula oro [Traduzione: Il Consiglio]
L'Iran ha comprato oro per diminuire l'esposizione verso il dollaro
Jack Farchy in London
20 Marzo 2011
L'Iran ha acquistato grandi quantità di oro sul mercato internazionale, secondo un alto funzionario della Banca d'Inghilterra, un segnale di come la crescente pressione politica ha spinto Teheran a ridurre la propria esposizione al dollaro statunitense.
Andrew Bailey, capo del settore bancario presso la Banca d'Inghilterra, ha detto ad un funzionario americano che la banca centrale aveva osservato “mosse significative da parte dell'Iran per l'acquisto d'oro”, secondo un documento diplomatico statunitense ottenuto da Wikileaks e visto dal Financial Times.
Bailey ha detto che l'acquisto di oro “è stato un tentativo da parte dell'Iran di proteggere le proprie riserve dal rischio di sequestro”.
Osservatori di mercato ritengono che Teheran sia stato uno dei più grandi acquirenti di lingotti negli ultimi dieci anni dopo la Cina, la Russia e l'India, ed è tra i 20 maggiori detentori di riserve in oro.
Essi stimano che possa detenere più di 300 tonnellate di oro, contro 168,4 tonnellate nel 1996, la data degli ultimi dati del Fondo Monetario Internazionale.
Il documento, datato giugno 2006, è la prima conferma ufficiale dell'acquisto di Teheran.
Lo scorso anno le banche centrali divennero compratori netti di lingotti dopo 22 anni di larghe vendite, aiutando a guidare i prezzi dell'oro ai massimi nominali di tutti i tempi. I traffici da parte delle banche centrali sono spesso tenuti segreti.
I banchieri hanno detto che anche altri paesi del Medio Oriente hanno silenziosamente fatto aggiunte alle loro riserve in oro per diversificare dal dollaro per le tensioni politiche e la volatilità nei mercati valutari.
“La totalità delle riserve della banca centrale non è quello che è segnalato per l'FMI,” ha affermato Philip Klapwijk, presidente esecutivo di GFMS, una società di consulenza dei metalli preziosi. “C'è probabilmente un altro 10 per cento per di più”.
Cavi ottenuti da Wikileaks citano il primo ministro giordano, il quale avrebbe detto che alla banca centrale è stato “dato mandato di aumentare le proprie riserve” d'oro, mentre un funzionario della Qatar Investment Authority avrebbe detto che il QIA era interessato a comprare oro e argento.
“Non c'è dubbio che alcuni paesi del Medio Oriente siano molto interessati a comprare oro”, ha detto George Stanley, capo degli affari di governo del World Gold Council, una associazione supportata dal settore minerario.
Negli ultimi due mesi, l'instabilità politica in Medio Oriente ha contribuito a spingere l'oro a un prezzo record di $ 1,444.40 l'oncia.
La Banca d'Inghilterra non ha voluto commentare i cavi di wikileaks, ma non ne ha contestato il contenuto. Le banche centrali dell'Iran e della Giordania e la QIA non hanno risposto alle richieste di commenti.
Fonte: FT.com
Jack Farchy in London
20 Marzo 2011
L'Iran ha acquistato grandi quantità di oro sul mercato internazionale, secondo un alto funzionario della Banca d'Inghilterra, un segnale di come la crescente pressione politica ha spinto Teheran a ridurre la propria esposizione al dollaro statunitense.
Andrew Bailey, capo del settore bancario presso la Banca d'Inghilterra, ha detto ad un funzionario americano che la banca centrale aveva osservato “mosse significative da parte dell'Iran per l'acquisto d'oro”, secondo un documento diplomatico statunitense ottenuto da Wikileaks e visto dal Financial Times.
Bailey ha detto che l'acquisto di oro “è stato un tentativo da parte dell'Iran di proteggere le proprie riserve dal rischio di sequestro”.
Osservatori di mercato ritengono che Teheran sia stato uno dei più grandi acquirenti di lingotti negli ultimi dieci anni dopo la Cina, la Russia e l'India, ed è tra i 20 maggiori detentori di riserve in oro.
Essi stimano che possa detenere più di 300 tonnellate di oro, contro 168,4 tonnellate nel 1996, la data degli ultimi dati del Fondo Monetario Internazionale.
Il documento, datato giugno 2006, è la prima conferma ufficiale dell'acquisto di Teheran.
Lo scorso anno le banche centrali divennero compratori netti di lingotti dopo 22 anni di larghe vendite, aiutando a guidare i prezzi dell'oro ai massimi nominali di tutti i tempi. I traffici da parte delle banche centrali sono spesso tenuti segreti.
I banchieri hanno detto che anche altri paesi del Medio Oriente hanno silenziosamente fatto aggiunte alle loro riserve in oro per diversificare dal dollaro per le tensioni politiche e la volatilità nei mercati valutari.
“La totalità delle riserve della banca centrale non è quello che è segnalato per l'FMI,” ha affermato Philip Klapwijk, presidente esecutivo di GFMS, una società di consulenza dei metalli preziosi. “C'è probabilmente un altro 10 per cento per di più”.
Cavi ottenuti da Wikileaks citano il primo ministro giordano, il quale avrebbe detto che alla banca centrale è stato “dato mandato di aumentare le proprie riserve” d'oro, mentre un funzionario della Qatar Investment Authority avrebbe detto che il QIA era interessato a comprare oro e argento.
“Non c'è dubbio che alcuni paesi del Medio Oriente siano molto interessati a comprare oro”, ha detto George Stanley, capo degli affari di governo del World Gold Council, una associazione supportata dal settore minerario.
Negli ultimi due mesi, l'instabilità politica in Medio Oriente ha contribuito a spingere l'oro a un prezzo record di $ 1,444.40 l'oncia.
La Banca d'Inghilterra non ha voluto commentare i cavi di wikileaks, ma non ne ha contestato il contenuto. Le banche centrali dell'Iran e della Giordania e la QIA non hanno risposto alle richieste di commenti.
Fonte: FT.com
Friday, 1 April 2011
Sky.it: Lampedusani, veri Siciliani
Lampedusa: il vento ferma i trasferimenti
La nave Excelsior, con a bordo 1700 migranti, è approdata alla base navale di Taranto da dove gli immigrati verranno portati alla tendopoli di Manduria. Ma le altre navi non riescono ad attraccare nell'isola siciliana e due hanno abbandonato l'operazione
Le operazioni di trasferimento di migranti da Lampedusa sono ostacolate dal forte vento di ponente, che spira a 20 nodi e impedisce alle navi di attraccare. Le operazioni sono bloccate da mezzogiorno di giovedì sempre a causa del mare grosso, che impedisce l'attracco dei traghetti nei moli di Cala Pisana e del porto commerciale. Si fa così più lontana la possibilità di svuotare l'isola in 60 ore come promesso dal premier.
Nell'isola è arrivata anche la "Suprema" della Grandi Navi Veloci in grado di trasportare oltre 2.000 persone, che si aggiunge alle altre navi in attesa: la "San Marco" della marina militare, la "Watling street" e la "Clodia" che però ha abbondanato l'isola data l'impossibilità di attraccare, così come la nave della compagnia T-link, che ha rinunciato a partecipare ai trasferimenti.
La "Excelsior" e la "Catania" sono invece partite giovedì alla volta di Taranto portando via 2.316 persone. La nave Excelsior, con a bordo 1.716 immigrati, è arrivata nelle acque della base navale di Mar Grande a Taranto della Marina militare e i migranti a bordo sono stati tutti trasferiti in autobus alla tendopoli di Manduria. Nel primo pomeriggio è previsto l'arrivo da Lampedusa della nave Catania con a bordo altri 600 immigrati; anche questi saranno trasferiti a Manduria.
Ma l’arrivo dei migranti è accompagnato dalle proteste. "Siamo intenzionati a convocare un consiglio comunale straordinario davanti alla tendopoli che accoglie i profughi", ha annunciato il sindaco di Manduria, Paolo Tommasino (Pdl) che ha confermato le sue dimissioni in segno di protesta per i nuovi arrivi di migranti nel campo. Tommasino ha parlato di "disagio e malessere molto forti a Manduria da parte dei cittadini".
A Lampedusa, che giovedì ha visto la protesta degli extracomunitari, tornati in strada per chiedere di partire subito, intanto, restano 3.931 migranti e dall'una della notte di mercoledì non si registrano altri sbarchi né avvistamenti. Secondo le previsioni meteo il vento potrebbe calare in serata e questo consentirebbe la ripresa dei trasferimenti.
Ma la situazione sull'isola continua a essere insostenibile. Secondo Charlotte Philips, della delegazione di Amnesty International a Lampedusa, "la negligenza delle autorità italiane ha trasformato Lampedusa in un centro di crisi umanitaria". Abbiamo ascoltato le voci di persone che hanno fame. "Ovunque, rifiuti, dato che non ci sono raccoglitori dove deporli - racconta sul sito dell'associazione - nonostante questo quadro agghiacciante, ognuno qui rimane calmo e si adatta alla situazione, compresi gli abitanti di Lampedusa che hanno reagito con incredibile solidarietà e generosità".
Anche Medici senza frontiere ha denunciato che le condizioni igienico-sanitarie dei migranti a Lampedusa sono "inaccettabili".
Fonte: Sky.it
La nave Excelsior, con a bordo 1700 migranti, è approdata alla base navale di Taranto da dove gli immigrati verranno portati alla tendopoli di Manduria. Ma le altre navi non riescono ad attraccare nell'isola siciliana e due hanno abbandonato l'operazione
Le operazioni di trasferimento di migranti da Lampedusa sono ostacolate dal forte vento di ponente, che spira a 20 nodi e impedisce alle navi di attraccare. Le operazioni sono bloccate da mezzogiorno di giovedì sempre a causa del mare grosso, che impedisce l'attracco dei traghetti nei moli di Cala Pisana e del porto commerciale. Si fa così più lontana la possibilità di svuotare l'isola in 60 ore come promesso dal premier.
Nell'isola è arrivata anche la "Suprema" della Grandi Navi Veloci in grado di trasportare oltre 2.000 persone, che si aggiunge alle altre navi in attesa: la "San Marco" della marina militare, la "Watling street" e la "Clodia" che però ha abbondanato l'isola data l'impossibilità di attraccare, così come la nave della compagnia T-link, che ha rinunciato a partecipare ai trasferimenti.
La "Excelsior" e la "Catania" sono invece partite giovedì alla volta di Taranto portando via 2.316 persone. La nave Excelsior, con a bordo 1.716 immigrati, è arrivata nelle acque della base navale di Mar Grande a Taranto della Marina militare e i migranti a bordo sono stati tutti trasferiti in autobus alla tendopoli di Manduria. Nel primo pomeriggio è previsto l'arrivo da Lampedusa della nave Catania con a bordo altri 600 immigrati; anche questi saranno trasferiti a Manduria.
Ma l’arrivo dei migranti è accompagnato dalle proteste. "Siamo intenzionati a convocare un consiglio comunale straordinario davanti alla tendopoli che accoglie i profughi", ha annunciato il sindaco di Manduria, Paolo Tommasino (Pdl) che ha confermato le sue dimissioni in segno di protesta per i nuovi arrivi di migranti nel campo. Tommasino ha parlato di "disagio e malessere molto forti a Manduria da parte dei cittadini".
A Lampedusa, che giovedì ha visto la protesta degli extracomunitari, tornati in strada per chiedere di partire subito, intanto, restano 3.931 migranti e dall'una della notte di mercoledì non si registrano altri sbarchi né avvistamenti. Secondo le previsioni meteo il vento potrebbe calare in serata e questo consentirebbe la ripresa dei trasferimenti.
Ma la situazione sull'isola continua a essere insostenibile. Secondo Charlotte Philips, della delegazione di Amnesty International a Lampedusa, "la negligenza delle autorità italiane ha trasformato Lampedusa in un centro di crisi umanitaria". Abbiamo ascoltato le voci di persone che hanno fame. "Ovunque, rifiuti, dato che non ci sono raccoglitori dove deporli - racconta sul sito dell'associazione - nonostante questo quadro agghiacciante, ognuno qui rimane calmo e si adatta alla situazione, compresi gli abitanti di Lampedusa che hanno reagito con incredibile solidarietà e generosità".
Anche Medici senza frontiere ha denunciato che le condizioni igienico-sanitarie dei migranti a Lampedusa sono "inaccettabili".
Fonte: Sky.it
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