Thursday, 16 September 2010

Corriere.it: Legambiente appoggia la mafia

Legambiente si schiera
a favore degli impianti eolici

Il presidente Cogliati: «Il paesaggio non è sacro e intoccabile. Molte zone migliorano con le pale»

BARI - Legambiente prende posizione a favore degli impianti eolici (e fotovoltaici) contro chi ritiene che invece deturpino il paesaggio italiano. «Il paesaggio non è un oggetto sacro e intoccabile, ma è il frutto della storia da sempre. Le pale eoliche sono un valore estetico aggiunto», ha detto il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati, a Bari a margine di un convegno su efficienza energetiche e bioedilizia alla Fiera del Levante.

TRE PUNTI - «Penso che in molti paesaggi dell'Appennino le pale eoliche sono un elemento di miglioramento e un valore estetico aggiunto», ha proseguito Cogliati. «Quello che non va dimenticato è che oggi l'energia rinnovabile sta rispondendo a tre grandi funzioni: la prima è che è l'unico settore che non è entrato in crisi occupazionale. E nessuno, men che meno al Sud, credo possa permettersi di sottostimare questo aspetto, Il secondo», ha aggiunto il leader di Legambiente, «è che tutto il mondo sviluppato e quello in via di sviluppo (India, Cina e Brasile) sta puntando come elemento di competizione internazionale sul liberarsi dalle energie di fonte fossile e sviluppare le rinnovabili. Terza questione: è evidente che un progetto fatto male produce danni, però rispetto ai 6 mila megawatt di eolico che abbiamo in Italia e ai 1.500 abbondanti di fotovoltaico, i progetti sbagliati sono davvero pochini».

POLEMICHE - Infine Cogliati polemizza contro l'equazione eolico=mafia. «È demenziale utilizzare le infiltrazioni mafiose all'interno del comparto delle energie rinnovabili come dimostrazione di un paradigma geometrico della possibilità di criminalizzare questo settore. Qualcuno dei grandi combattenti contro l'eolico e il fotovoltaico, come Sgarbi, quando dichiarano che nel Trapanese preferiscono gli impianti per la trivellazione di petrolio piuttosto che le pale eoliche, credo che si autodenuncino da soli per la loro portata culturale».

CITTÀ DEL VINO: OK, MA NO A ECCESSI - Anche l'associazione Città del vino dice sì a eolico e fotovoltaico, ma senza eccessi, perché se il risparmio energetico è un obiettivo importante su cui puntare per il futuro, bisogna stare attenti che questo non comporti un eccessivo «consumo» del territorio. I sindaci dei territori del vino concordano nella necessità di inserire nel «Piano regolatore delle Città del vino» un regolamento specifico perché gli impianti delle energie rinnovabili siano rispettosi del paesaggio, senza che un'installazione indiscriminata possa deturpare vigneti o colture. «Quello delle energie rinnovabili è un tema che interessa sempre più da vicino i territori rurali», spiega il presidente delle Città del vino, Giampaolo Pioli. «Siamo favorevoli al diffondersi delle energie alternative, ma è necessario che gli strumenti urbanistici dei Comuni si facciano carico di scegliere le porzioni di territorio aperto meno produttive e svantaggiate, le aree industriali o di cava dismesse». (fonte: Ansa)

Fonte Originale: Corriere.it

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